
“Elezioni libere e giuste, tribunali indipendenti, media liberi, quadri anticorruzione, uguaglianza di genere, diversità, giustizia sociale, spazio civico inclusivo e partecipazione attiva alla vita pubblica”. Sono alcuni degli elementi essenziale di una democrazia sicura, le cui linee sono tracciare nel Rapporto 2025 del segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset. Che osserva: “Senza sicurezza democratica, nessun pacchetto di difesa è abbastanza grande, e nessun esercito abbastanza forte, per proteggerci. Il futuro e i valori dell’Europa non si fermano ai nostri confini”. Da qui la necessità di cooperare con altre regioni del mondo. Quindi da Berset giungono osservazioni sui problemi della democrazia: cittadini lontani dalle urne, disinformazione, interferenze straniere nelle elezioni, “uso improprio delle risorse pubbliche che stanno distorcendo le campagne elettorali”. Così pure “le restrizioni ai media, le intimidazioni agli elettori e i limiti imposti agli osservatori sollevano serie preoccupazioni in merito a trasparenza ed equità” nelle espressioni del voto.
Aggiunge: “Per troppe persone, sicurezza e dignità sono ancora fuori dalla loro portata. La violenza rimane diffusa: quasi una donna su tre subisce violenza dal partner e una su sei subisce violenza sessuale. I movimenti contro i diritti umani e le minacce digitali sono in aumento, con l’odio online che prende sempre più di mira le donne, soprattutto le figure pubbliche. I manifestanti pacifici subiscono un uso eccessivo della forza, mentre divieti arbitrari continuano a mettere a tacere le manifestazioni politicamente delicate. La retorica anti-migranti, antisemita e anti-musulmana si sta diffondendo in un clima di crescenti tensioni geopolitiche”. “I giornalisti subiscono minacce, molestie e azioni legali abusive, anche nelle democrazie consolidate. I media di servizio pubblico sono sottoposti a crescenti pressioni politiche e finanziarie”.
“Il disimpegno giovanile persiste, soprattutto tra i gruppi emarginati. Le giovani donne affrontano ulteriori sfide in politica, anche se sono in prima linea su clima, uguaglianza e diritti umani”. Berset sottolinea le pressioni sulla giustizia da parte di alcuni governi, mentre “la giustizia deve essere indipendente per essere considerata affidabile”.
“La tecnologia sta trasformando la società e rivelando nuove vulnerabilità. L’intelligenza artificiale (Ia) e la salute digitale stanno rimodellando l’assistenza sanitaria, sollevando nuove preoccupazioni in merito ad autonomia e fiducia. La criminalità informatica è in forte espansione, con minacce basate sull’intelligenza artificiale che minano la privacy e la democrazia. Gli abusi online contro i minori sono in aumento, compresi i contenuti generati dall’intelligenza artificiale, eppure molti Stati non dispongono ancora di sistemi di protezione dei minori efficaci”.
Infine: “Costruire l’Europa di domani non sarà facile. Non possiamo affrontare le sfide di oggi con le strategie di ieri. E – ribadisce – non dobbiamo mai dimenticare che la democrazia è la nostra prima linea di difesa”. Quindi: “Ciò di cui l’Europa ha bisogno è un nuovo patto democratico. Questa è la nostra occasione per dare vita alla visione dei 10 Principi di democrazia di Reykjavik e trasformarli in azione. Questo nuovo patto richiede di contrastare il cedimento democratico in tutte le sue forme e di opporsi fermamente alla polarizzazione e alla disinformazione, sia online che offline”.