Costa d’Avorio: Abidjan, presentati due nuovi interventi sanitari per mamme e bambini

(Foto Medici con l'Africa Cuamm)

Prende il via ad Abidjan, in Costa d’Avorio, un nuovo grande impegno per la salute di mamme e bambini. Venerdì 9 maggio, presso il Municipio di Abobo, si è tenuta la cerimonia di presentazione ufficiale di due progetti realizzati dall’Università di Padova e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in partenariato con Medici con l’Africa Cuamm, grazie al sostegno della Cooperazione italiana, nella cornice del Piano Mattei.
I progetti, realizzati in stretta collaborazione con le autorità sanitarie ivoriane, si concentrano su due assi principali.
Un primo intervento interessa la profonda riqualificazione del Centro ospedaliero regionale Félix Houphouët-Boigny di Abobo e il potenziamento delle Strutture sanitarie urbane a base comunitaria (FsuCom) di Abobo Avocatier e Abobo Baoulé. Con una popolazione stimata di circa 750.000 abitanti, Abobo Est rappresenta un contesto urbano in rapida espansione. Il Centro ospedaliero regionale Félix Houphouët-Boigny che nel solo 2024 ha registrato 8.000 parti, si trova a dover rispondere a una domanda crescente di servizi, in una situazione di pesante sovraffollamento. Da qui, la necessità di un notevole intervento infrastrutturale per l’ampliamento della capacità recettiva, con il potenziamento delle unità di maternità e di neonatologia e l’introduzione di servizi di supporto come la banca del sangue e il centro per l’ossigeno.
In parallelo, un secondo intervento prevede il rafforzamento del supporto tecnico e funzionale a 30 strutture sanitarie confessionali appartenenti all’Unione dei religiosi per la salute e il sociale in Costa d’Avorio (Urssci) con l’obiettivo di migliorarne l’integrazione nel sistema sanitario nazionale. Tra le attività programmate: il rafforzamento delle competenze gestionali e cliniche; la promozione di meccanismi di coordinamento e integrazione con il sistema sanitario nazionale; la fornitura di attrezzature sanitarie; il miglioramento infrastrutturale e la creazione di sistemi di riferimento.
Ad integrazione di queste, attività trasversali di salute comunitaria, formazione e ricerca saranno poi realizzate grazie al coinvolgimento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università di Padova.
“Abbiamo un unico, ostinato obiettivo: vogliamo che nessuna mamma muoia più di parto, che nessun neonato muoia nel suo primo mese di vita. Sappiamo che non possiamo salvare il mondo ma siamo determinati nel fare la nostra parte, questo è il nostro impegno”, ha detto don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

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