Povertà: riunite a Olbia le Caritas parrocchiali della Sardegna. “Carità e organizzazione non sono in contrapposizione”

(foto: Caritas Sardegna)

In concomitanza con il 50° anniversario della costituzione della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias, ad Olbia, presso la chiesa parrocchiale di San Michele, si è svolto sabato 10 maggio il XIV Convegno regionale delle Caritas parrocchiali della Sardegna, dal titolo “L’anno di grazia del Giubileo: organizzare la speranza”. Tra gli interventi, il ricordo dei cinquant’anni della Caritas diocesana di Tempio-Pausania negli interventi di don Sandro Serreri, don Gianni Sini, Domenico Ruzittu, direttore della Caritas diocesana di Tempio Ampurias. Un racconto fatto di ricordi, aneddoti, tappe significative e valori cari ai volontari e ai direttori che si sono succeduti nel tempo. “Dobbiamo essere comunità nell’accompagnamento delle persone”, ha precisato il direttore della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias Domenico Ruzittu. “Se diventiamo comunità, possiamo essere un faro di luce in situazioni molto dolorose. La gente ha bisogno di vedere porte aperte. Non deve mancare la Caritas parrocchiale con una porta aperta e qualcuno che ti accoglie. Il volontario Caritas non solo dà da mangiare ma si interpella sui motivi della povertà, condivide la fatica con il povero. Restituisce speranza a chi l’ha persa”.
Ma come si organizza la speranza? Ha provato a rispondere a questa domanda Rocco Pezzullo di Caritas italiana, presentando sei progetti a livello nazionale che la Caritas ha pensato per questo Anno Santo. La riflessione sui volontari è stata approfondita da mons. Antonello Mura, vescovo incaricato per il Servizio della Carità della Conferenza episcopale sarda: “Siamo qui per dire che organizziamo bene la speranza. Carità e organizzazione non sono in contrapposizione. La Carità è l’amore che riusciamo a scambiarci tra noi e con gli altri”. È fondamentale però “mettere la persona prima dei bisogni. Non ci interessano i bisogni ma la persona che ha bisogno perché se rispondiamo solo ad un aspetto non ci occupiamo di tutta la persona”. “Sento il bisogno di ringraziare in questo momento tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita di questo 14° Convegno regionale delle Caritas parrocchiali”, ha precisato don Marco Statzu. “Dobbiamo sempre più costruire e animare la vita delle nostre parrocchie e delle nostre realtà per poter essere noi stessi testimoni di speranza, per poter gioire delle bellezze degli altri e per poter aiutarci a vicenda a crescere nell’amore, a crescere nella fede, a crescere nella speranza e a crescere soprattutto nel coinvolgimento dei poveri anche nella nostra vita di Chiesa”.

(foto: Caritas Sardegna)

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi