“Le confraternite nella misura in cui si caratterizzano dalla comunione ecclesiale, dal servizio alla società animato dalla carità, dal rapporto con la liturgia e dalla testimonianza missionaria non sono un retaggio del passato, ma sono esperienze significative di fede a servizio dell’azione educativa e missionaria della Chiesa, che richiedono di essere accolte, sostenute e coordinate, ma anche rispettate nella loro storia e nella loro autonomia”. E’ quanto scrive mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale e assistente della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia in vista del Giubileo delle Confraternite che si svolgerà dal 16 al 18 maggio e che vedrà la partecipazione di confraternite provenienti da molte nazioni. Le Confraternite si sono preparate al Giubileo del 2025 coinvolgendosi nel cammino di preparazione, che si si interseca con la preparazione Sinodo della Chiesa italiana sul tema della “sinodalità”, spiega mons. Pennisi. Tra le varie iniziative promosse dalle singole Confraternite per il Cammino sinodale della Chiesa in Italia in preparazione al Giubileo del 2025 il presule segnala il progetto promosso dal Coordinamento delle Confraternite della Campania “Camminando s’apre il cammino”, fatto proprio dalla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia. Il 3 giugno 2023 l’icona “Maria, Madre della Speranza e delle Confraternite”, realizzata dal maestro Piero Casentini, è stata benedetta e ha iniziato il suo cammino partendo dal Santuario Pontificio di Pompei. Successivamente, in un passaggio “ideale del testimone”, l’icona è stata portata nelle varie regioni italiane coinvolgendo le varie confraternite. Molte confraternite hanno partecipato il 7 ottobre 2024 alla catena mondiale di preghiera del“World Rosary Day”. In occasione del Giubileo è organizzata in alcune città della Toscana la mostra “Habitus Fidei. Le vesti delle confraternite nei secoli”. Si tratta di una iniziativa – spiega mons. Pennisi – di alto valore storico e culturale che intende sottolineare l’importanza delle vesti confraternali di vario colore (abito, manto, cappa, sacco, scapolare, cordone, medaglione) sia nella loro dimensione funzionale che in quella espressiva-comunicativa, che manifestano l’identità, l’appartenenza e la missione di ogni confraternita. Gli abiti confraternali, indossati durante il rito della vestizione simile in certi casi a quella dei membri di un Istituto consacrato, hanno un significato spirituale e simbolico; significano il rivestirsi di Cristo e richiamano la veste battesimale e l’abito festivo della partecipazione al banchetto nuziale”.