Tragedia funivia Monte Faito: don Malafronte (santuario San Michele), “il macchinista della cabina a valle sotto choc, per loro fondamentale la sicurezza”

(Foto ANSA/SIR)

“Una tragedia dal punto di vista umano perché sono morti dei turisti, è morto il macchinista, un carissimo amico di Castellammare, dipendente dell’Eav. Tante volte ho incontrato Carmine Parlato in parrocchia, era una persona buona. Io conosco tutto il personale della funivia: tutte persone eccezionali perché sono scelti dall’azienda accuratamente. Sono anni che salgo al Faito con la funivia e i dipendenti sono persone buone, accoglienti, disponibili, gentili con tutti”. A parlare al Sir, proprio dal Monte Faito, è don Catello Malafronte, parroco di Sant’Antonio di Padova a Castellammare di Stabia e rettore del santuario San Michele al Faito.
E, per il sacerdote, “è un dramma anche per il territorio che ha intrapreso un bel cammino di rilancio del Faito a tutti i livelli. Come ha riportato lo stesso Eav, l’anno scorso ci sono stati oltre centomila turisti che hanno utilizzato la funivia per salire sul Monte Faito. Per il 2025 si prevedeva molta più gente, anche perché molti pellegrini a Roma per il Giubileo vengono dalle nostre parti e salgono sul Faito. Ed infatti, nei giorni scorsi, appena si è aperta la funivia (il 10 aprile, ndr) tante persone sono salite”. E “c’erano già i fondi per sistemare il piazzale della funivia: questo significa che le istituzioni stavano investendo sulla montagna. Il rilancio del Faito significa anche il rilancio di tutti i Monti Lattari. Dalla funivia si vede un panorama straordinario, è un mezzo a servizio di tutto il territorio, non solo di Castellammare”.
Per don Malafronte, perciò, è “un evento molto doloroso per tutti noi”. Il sacerdote ha parlato con il dipendente dell’Eav che era sulla cabina a valle ieri, quando si è verificato l’incidente. Grazie ai soccorsi tutti i turisti presenti nella cabina, che pure è restata sospesa nel vuoto, sono stati messi in salvo: “Gli ho chiesto se era tutto in regola e mi ha risposto che gli operatori dell’Eav sono i primi a curare la sicurezza perché è in gioco la loro stessa vita, oltre a quella dei turisti. Sono tutte persone competenti. Il macchinista era sotto choc e non riusciva a capacitarsi di quello che è potuto succedere, anche perché nei giorni precedenti l’apertura c’era stata la manutenzione ordinaria e straordinaria alla funivia a cura di ditte esperte. Questo macchinista, insieme ai soccorritori, ha anche aiutato a scendere i turisti dalla cabina ed è sceso per ultimo. Era molto addolorato per l’incidente e mi ha assicurato che ogni giorno verificano che sia tutto a posto perché la vita di tutti potrebbe essere altrimenti in pericolo”, come purtroppo ieri è davvero successo. Ora l’impianto è sotto sequestro, mentre le indagini sono in corso.

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