“Siamo tutti consapevoli che nessuno sfugge al mistero della morte e che i molteplici interrogativi che nascono da questo evento non possono non chiamare in causa quella virtù che, più delle altre, consente ad ogni uomo e donna di guardare oltre il limite umano: la speranza! Perché sperare è vita, è vivere, è dare senso al cammino, è trovare le ragioni per le quali andare avanti motivando il senso del nostro esistere, del nostro presente, del nostro essere qui, ora”. Lo scrive Papa Francesco nel volume “Profeti di speranza. Don Tonino Bello e papa Francesco” di Tommaso Giannuzzi e edito da Ancora. Per il Papa la speranza “dona nella vita dell’uomo una finestra sull’Eterno. Siamo ben consapevoli, però, che la risposta alla domanda sulla meta del viaggio cristiano può trovare una risposta negativa, a causa dei tanti influssi sbagliati che arrivano dal mondo; inoltre, dinanzi alla paura di pensare che non ci sia un dopo alla fine del viaggio, è possibile che l’umanità cada nella disperazione. Se manca la virtù della speranza, crollano anche le altre virtù che ad essa si appoggiano. Oggi spesso – continua il Pontefice nell’introduzione al volume – si ironizza su questo pilastro della vita di fede e si equivoca tanto a tal punto che il detto popolare ‘chi di speranza vive, disperato muore’, fa da padrone sul tema”.