
“Prendersi cura dei poveri significa prima di tutto chiamarli per nome, riconoscerli e farsi riconoscere, come faceva Gesù”. Con queste parole mons. Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia e rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto, ha commentato l’iniziativa solidale che ha visto, per la prima volta, ospitare un pranzo di Pasqua per clochard, donne e uomini in difficoltà, nella cosiddetta Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. All’iniziativa hanno partecipato anche Patrizia D’Agostino, presidente dell’associazione “Nuvole – un amico per evadere” e referente della Path solidale, il vicepresidente Fabrizio Musumeci e don Antonio Pompili. “Sono prime prove della nostra vicinanza ai poveri – ha aggiunto Staglianò –. Vogliamo costruire una rete che non si limiti a dar da mangiare, ma che si prenda cura anche dei bisogni di salute e lavoro”. Per D’Agostino, l’evento è stato “il vero inizio di un percorso dove non si debba apparire ma esserci, abbracciarsi, amarsi concretamente”. Musumeci ha ricordato l’impegno settimanale della Casa Famiglia Lodovico Pavoni con circa 300 pasti distribuiti e servizi di accoglienza. L’evento è stato promosso con la collaborazione dell’associazione “Per vivere insieme”, dell’“Academy of Art and Image” e dell’associazione “Alleati con Te” per la tutela delle vittime di violenza.