Inizio anno scolastico: vescovi Puglia agli studenti, “la scuola illumini gli occhi del vostro cuore perché siate cittadini ‘sovrani’”

“La scuola illumini gli occhi del vostro cuore perché siate cittadini ‘sovrani’, come diceva don Lorenzo Milani, capaci di sovvertire l’indifferenza e la rassegnazione, non delegando ciò che vi appartiene, per stare insieme agli altri in modo responsabile e costruttivo. E soprattutto vi chiediamo di non permettete mai ad alcuno di spegnere la luce della speranza nella vostra vita!”. Lo hanno scritto i vescovi pugliesi nel messaggio agli studenti in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.
“Alla ripresa delle lezioni, noi vescovi di Puglia, desideriamo insieme ai Dirigenti, ai docenti, al personale della scuola e a tutti i genitori augurarvi un buon anno scolastico”, il pensiero dei presuli. “Certamente – affermano – non dimentichiamo i tanti problemi che mortificano la scuola: bullismo, conflitto educativo, dispersione scolastica, precarietà degli insegnanti, strutture non idonee. Tuttavia, crediamo fortemente nelle vostre potenzialità e nel vostro desiderio di una scuola che non si limita a trasmettere conoscenze e nozioni”. “Con voi – proseguono i vescovi – guardiamo ad una scuola che insegni prima di tutto a pensare, cioè a porsi delle domande. La domanda, infatti, alimenta la ‘curiosità’ che diventa capacità di chiedersi il perché degli eventi e suscita la formazione del pensiero, che a sua volta suscita l’agire”. “Purtroppo – aggiungono – constatiamo quotidianamente la fondatezza di quanto asserito da Nietzsche: ‘Il mondo vero è diventato favola”! Come una favola esso affascina e conquista tutti, esonerando però dalla fatica della ricerca. Sentiamo, perciò, la responsabilità di accompagnarvi nella costruzione di una società libera e democratica, dove tutti siamo in cammino nella ricerca della verità e dove tutti i valori fondamentali della convivenza, della pace, della giustizia e dell’uguaglianza diventano cantieri sempre aperti e luoghi di impegno”. A dirigenti, insegnanti, genitori, un “saluto, colmo di gratitudine”, “incoraggiandoli a non desistere mai dalla fatica dell’educare che, mentre apre al futuro, realizza l’oggi della storia”.

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