Diocesi: mons. Morrone (Reggio Calabria), “l’impegno dei cristiani in politica è elemento essenziale per svegliare le coscienze e impegnarsi per costruire la città degli uomini”

“Questa città ha visto testimoni sia credenti che laici di umanità bella, costruttiva, positiva. E tuttavia, nella nostra città c’è paura di fronte ad un presente che vede tanti giovani lasciare il nostro territorio e si percepisce un sentimento di inadeguatezza in noi adulti che abbiamo come smarrito il senso della promessa generativa che doni fiducia ai nostri ragazzi nel loro aprirsi al futuro”. Lo ha affermato questa mattina l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone, nell’omelia pronunciata in occasione della solennità della Madonna della Consolazione.
“Qualcosa nell’alleanza tra adulti e nuove generazioni – ha notato il presule – si è come ingrippato. Si avverte poi come un senso di sconcerto e anche di rabbia in una città collocata in un posto incantevole, ma che tarda a riqualificare quartieri e spazi metropolitani verdi e interni; una città che con le sue intelligenze e le competenze accademiche potrebbe puntare all’innovazione in campo turistico, agricolo, architettonico per la promozione dell’intero territorio, aprendo così alla speranza di un dignitoso lavoro per giovani e famiglie”. “L’individualismo declinato in autoreferenzialità di appartenenze sociali, culturali e politici”, secondo l’arcivescovo, ha “ un ruolo non trascurabile” nella diffusa rassegnazione. “I problemi della città sono sostanzialmente comuni e non si possono affrontare come se appartenessero solo ad una parte”, il richiamo di mons. Morrone, che ha avvertito: “L’individualismo che si esprime anche in noi credenti chiude la speranza alla possibilità della condivisione e non ci rende più liberi, più uguali, più fratelli”. “I cristiani – ha ammonito – non possono né essere schiacciati né, peggio, essere tra gli ingranaggi che bloccano la necessaria rigenerazione della città. La valenza profetica e consolante dell’impegno dei cristiani in politica, temprata nell’esercizio della sinodalità che stiamo vivendo come Chiesa locale, è invece un elemento essenziale e non rinunciabile per svegliare le coscienze e impegnarsi, insieme a chi è libero e forte (Sturzo), per costruire la città degli uomini, questa nostra Reggio e il suo comprensorio”.

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