Osservasalute 2022: Italia sempre più vecchia. Spesa sanitaria pubblica 131 miliardi (6,8% del Pil), al di sotto media Ue. 39 miliardi a carico dei cittadini

La salute degli italiani è in serio rischio, colpita da cattivi stili di vita e poca prevenzione, nonché da un invecchiamento irrefrenabile della popolazione che vede, in assenza di una quota sufficiente di nuovi nati (nel 2021 sono stati poco più di 400mila, 4.500 in meno rispetto al 2020), l’età media degli italiani superare i 46 anni; età media che supererà i 50 anni tra meno di 30 anni quando con il protrarsi del regime di bassa fecondità e la graduale diminuzione dei flussi migratori dall’estero si passerà dai 59,2 milioni di abitanti attuali ai 54,2 milioni di abitanti residenti nel 2050.

Tutto ciò rischia di entrare in rotta di collisione con un sistema sanitario sempre più fragile e sotto-finanziato, specie se lo si confronta con i sistemi sanitari dell’Ue. È quanto emerge, in estrema sintesi, dal XX Rapporto Osservasalute 2022, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane che opera nell’ambito di Vihtali, spin off dell’Università Cattolica, presso il campus di Roma, presentato oggi presso l’Ateneo.
Nel 2022 la spesa sanitaria pubblica si è attestata a 131 miliardi (6,8% del Pil), la spesa a carico dei cittadini a circa 39 miliardi (2% del Pil). Una spesa pubblica significativamente più bassa della media Ue (l’Italia si colloca al tredicesimo posto), sia in termini di valore pro capite (2.609 euro vs 3.269 euro), sia in rapporto al Pil (9,6% vs 10,9%). La spesa pro capite in Germania tocca i 4.831 euro, ma anche Olanda, Austria e Svezia superano i 4mila euro. Rispetto al Pil, Francia e Germania sono i Paesi con l’incidenza più elevata, superiore al 12%.

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