Dialogo: Ruffini a Emergenza Sorrisi, “per il Papa è fatto di azioni condivise e obiettivi piccoli ma precisi per fare del bene”

Cosa significa dialogo religioso nell’azione portata avanti da Papa Francesco? Se n’è parlato, oggi, a Roma, durante il convegno promosso da Emergenza Sorrisi, intitolato “Un’unica fede nella missione. Dialogo interreligioso sull’aiuto al prossimo”. Nel corso del suo intervento Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione, ha ricordato: “Per Papa Francesco il dialogo è fatto di azioni condivise e di obiettivi piccoli ma precisi per fare del bene. In un tempo in cui il dialogo è sempre più difficile occorre riscoprire il valore della pace, della fraternità e della cura indicando l’individualismo come uno dei mali del nostro tempo”.
Franco di Maria, presidente dell’Unione induista italiana, ha spiegato con una metafora che per metterci in dialogo con l’altro occorre smettere di pensarci come singoli: “La goccia rappresenta il nostro transitare nella storia, ma se realizziamo noi uomini oltre goccia siamo anche vediamo che al di là delle apparenze non c’è più separazione, e lì dove non c’è più separazione il prossimo sono io. Gli uomini non sono monadi, se comprendiamo questo la rosa della compassione e dell’amore non potrà che fiorire”.
Partendo dallo spirito di Assisi e della prima grande povertà Cesare Zucconi, segretario generale della Comunità di Sant’Egidio, ha sottolineato come questo ci chiami ad uscire dalle proprie mura. “A partire dalla fede religiosa si può diventare artigiani di pace. Le religioni sono e devono essere a servizio della pace e della fraternità e a servizio della comunità ferita. La fraternità è fatta di solidarietà ed è la presa di posizione più efficace contro la cultura dello scarto”. Mons. Andrea Celli, parroco di San Pio X, ideatore del Progetto Persona, ha concluso la giornata di lavori con una riflessione dedicata all’uomo e al suo impegno nella società: “La bellezza dell’uomo si realizza nell’amore da donare e ricevere. Un amore universale e totale che lo spinge fino a mettersi in pericolo in prima persona per soccorrere l’altro. Tutto ciò che umani ci riguarda, per questo la persona deve vivere nell’impego della società e per perseguire un bene comune”.

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