Sud Sudan: mons. Carlassare (Rumbek), “la pace non è solo frutto di un accordo politico, ma di una giustizia sociale che consenta alla gente una vita dignitosa”

“La pace non è solo frutto di un accordo politico, ma di una giustizia sociale che dia la possibilità alla gente di vivere una vita dignitosa”. Ne è convinto il giovane il vescovo di Rumbek Christian Carlassare, che p. Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, ha incontrato  a Juba durante il viaggio apostolico di Papa Francesco in Sud Sudan, avvenuto dal 3 al 5 febbraio di quest’anno. Approfittando di una sosta, è iniziata con il presule una conversazione sul suo compito pastorale e sulla situazione del Paese, pubblicata sul numero 4.151 della rivista dei gesuiti, in uscita sabato 3 giugno e come di consueto anticipata al Sir. Tra i temi trattati la giovane storia del Paese, nato il 9 luglio 2011, e i progressi del processo di pacificazione in corso: l’istituzione di una “Commissione per la verità, la riconciliazione e la guarigione del trauma”, la Costituzione ancora in bozza e il percorso di preparazione alle prime elezioni della storia del Sud Sudan indipendente, a 13 anni dalla sua nascita.
Secondo mons. Carlassare, “l’accordo tra le parti è solo un primo passo necessario per imboccare la strada della pace. Ma il cammino è lungo e deve passare attraverso la maturità sociale e la crescita economica del Paese. Corruzione e ingiustizie rendono questo percorso molto faticoso”. In questo orizzonte la Chiesa è chiamata “a camminare con il popolo portando quei pesi, e questo creerà comunione. Allo stesso tempo evangelizza – conclude il vescovo -, riconoscendo e facendo affiorare quella umanità luminosa presente in ciascuna persona che è l’unica vera fonte di speranza”.

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