Disabilità: Franchini (Endo-Fap), “Puntare alla condivisione degli interessi”

foto SIR/Marco Calvarese

“La partecipazione delle persone con disabilità alla comunità rischia di essere un costrutto vuoto se non viene riempita di ruoli e contributi”. Così Roberto Franchini, presidente Endo-Fap ente nazionale Don Orione, a margine della prima giornata del convegno “Noi, non loro”, promosso oggi a Roma dal Servizio nazionale per la pastorale per le persone con disabilità. “I leader di comunità – dice – dovrebbero fare una doppia mappatura: la prima per capire quante sono e dove vivono le persone con disabilità, perché la loro presenza all’interno della comunità sia arricchente per tutti; la seconda per capire se nella comunità ci sono opportunità per essere operosi e dare un contributo. A quel punto il leader riesce a fare la chiamata, cioè a dire alla persona l’attività da fare”. Per Franchini, è necessario uscire dallo schema della “logica legata all’inclusione meccanica, basata solo sui diritti”. “Se – spiega – il linguaggio della comunità resta su questo piano, rimane sterile e non porta lontano. Il tempo libero invece lega per interessi, non lega l’individuo ‘forte’ all’individuo ‘debole’, ma lega sul fatto che senza accorgersi si vive con persone che prima non si conoscevano e che hanno gli stessi interessi”.

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