Supplica a Madonna di Pompei: card. Zuppi, “senza pace non c’è vita. La guerra cresce con la rassegnazione di fronte ai problemi”

“Papa Francesco ieri ci ha indicato un compito, in unione come sempre con tutta la Chiesa: alzare da questa casa di Maria, casa di preghiera e di carità, la supplica alla Madonna del Rosario che il beato Bartolo Longo volle dedicare alla pace. Supplichiamo con l’insistenza della povera vedova che cerca giustizia da quel terribile giudice iniquo, spietato che rende spietati, che è la guerra. La volontà di Dio è un mondo di pace. Senza pace non c’è vita”. Lo ha detto, stamattina, il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, nella messa che presiede a Pompei, in occasione della supplica alla Beata Vergine del Rosario che sarà recitata alle 12.
“Maria, Madre di Dio e madre nostra, ci ricorda che siamo fratelli tutti perché per lei tutti sono suoi figli. Caino non ha imparato a dominare il suo istinto, anzi si è lasciato guidare da questo, non ascoltando la voce di Dio che pure continua a parlare! La guerra ha sempre un’incubazione: cresce con la rassegnazione di fronte ai problemi, con il cinismo di rimandarli e fare finta, con i terribili interessi economici che spingono gli uomini a costruire lance invece delle falci, a distruggere i granai e costruire follemente nuovi arsenali e nuovi ordigni per distruggersi”, ha proseguito il cardinale. “Sento oggi questa casa e questa piazza accogliere tutta questa enorme sofferenza – ha osservato il porporato -. La supplica esprime l’attesa di tutta la creazione che soffre e grida la pace. Pompei ci insegna un amore universale, perché casa di Maria, madre di Dio venuto per tutti, che insegna ad amare tutti e che protegge i suoi piccoli, gli affamati, assetati, nudi, malati, carcerati, forestieri. Quando cerchiamo Maria la troveremo sempre sotto la croce del suo Figlio Gesù e sotto le croci di ognuno dei suoi figli, quelli che Gesù stesso le ha affidato. E la vedremo madre addolorata sotto la nostra croce. Stando con lei capiamo il dolore causato dalla guerra”. A volte, ha ammesso il presidente della Cei, “siamo come la folla che osserva quel povero uomo appeso sulla croce, non contemplando Gesù ma solo uno sconosciuto, un numero, uno ‘senza volto’, un nemico, un corpo. Vediamo la sofferenza con gli occhi della madre! Maria è la prima che sotto la croce supplica che venga presto la resurrezione della pace, della guarigione, della luce che vince le tenebre, della vita che trionfa nel suo duello contro la morte”.

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