Diocesi: Reggio Emilia-Guastalla, mercoledì una messa presieduta dall’arcivescovo Morandi in ricordo di don Luigi Guglielmi, nel 27° della morte

(Foto: diocesi di Reggio Emilia-Guastalla)

Ricorre mercoledì 10 maggio il ventisettesimo anniversario dell’improvvisa morte di don Luigi Guglielmi, “carismatico sacerdote” della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, direttore della Caritas diocesana, fondatore dell’Istituto diocesano di musica e liturgia – oggi intitolato al suo nome –, parroco di Castellazzo e Roncadella. A Reggio Emilia, nella chiesa parrocchiale di San Maurizio, dove ricevette l’ordinazione presbiterale, il sacerdote reggiano sarà ricordato nella concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Giacomo Morandi, alle 19.
A neppure 51 anni “don Gigi” si spegneva il 10 maggio 1996 dopo aver “consumato” la sua generosa esistenza al servizio della Chiesa, dei giovani e dei fratelli più poveri. Pochi giorni prima, il 29 aprile, aveva guidato i canti nella solenne celebrazione del IV centenario del primo miracolo della Beata Vergine della Ghiara.
“I suoi funerali celebrati in duomo dal vescovo Paolo Gibertini, che nel 1992 gli aveva affidato la guida della Caritas, furono un momento di grande mestizia, ma anche di riconoscenza al Signore per il dono che con don Gigi aveva fatto non solo a Reggio, ma anche al Rwanda e all’Albania dove fece arrivare ‘il frutto del cuore dei reggiani’”, ricorda la diocesi.
Don Luigi, nato il 29 settembre 1945 a Borzano di Albinea, venne ordinato sacerdote dal vescovo Gilberto Baroni nella chiesa di San Maurizio il 29 giugno 1969 assieme al fratello padre Tiziano, scomparso a soli 35 anni il 19 maggio 1980 in un incidente aereo in Rwanda, dove era missionario. E proprio nel nome del fratello, don Gigi diede vita al “Gruppo Rwanda padre Tiziano”, che ha costruito a Kigali un centro di sanità e un complesso scolastico, dove ogni anno operano tanti volontari.
Don Gigi si fece promotore della presenza della Caritas reggiana a Scutari in Albania, dove venne colpito da un colpo d’arma da fuoco sparatogli da un giovane a cui poi perdonò.
Nel suo testamento spirituale ha lasciato scritto: “Pur nella coscienza dei miei limiti, posso dire di aver avuto tutto. Veramente il Signore è stato generoso. La mia risposta non lo è sempre stata in uguale misura, ma confido, ora che mi trovo al suo cospetto, in quella misericordia che mi sono sempre sforzato di accogliere e di annunciare. Ho cercato di vivere anch’io distaccato dalle cose, pur avendo tutto il necessario per il mio ministero. Posso dire ancora qualcosa ai cristiani delle comunità che ho servito, ai giovani soprattutto: il coraggio di scelte generose che li spinga a non temere di perdere qualcosa per il Signore, perché c’è tutto da guadagnare”.
Nel corso della celebrazione eucaristica di mercoledì 10 maggio, assieme a don Gigi saranno ricordati il fratello padre Tiziano, della Congregazione dei Padri Bianchi, e don Romano Zanni direttore della Caritas diocesana, scomparso il 12 maggio 2021.

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