Salute mentale: Sos Villaggi dei Bambini, l’80% dei minori non riceve aiuto psicologico. Al via progetti e azioni per riconoscere tempestivamente i segnali di disagio

A livello globale l’80% dei bambini con problemi di salute mentale non riceve sufficiente aiuto psicologico di qualità. In Italia due adolescenti su cinque hanno risentito negativamente della crisi pandemica e sono 54mila gli studenti della scuola superiore che si ritirano dalla vita sociale (Hikikomori). Per questo, in occasione della Giornata mondiale della salute di domani 7 aprile, SoS Villaggi dei Bambini ha avviato diversi progetti e azioni. “L’idea che perseguiamo in linea con le indicazioni dell’Oms è quella di formare personale non specializzato nell’ambito della salute mentale ma che lavora con i bambini al fine di riconoscere fin da subito possibili segni di futuri disagi,” dichiara Orso Muneghina, responsabile Risposta all’emergenza e capo del Programma globale di esperti sulla salute mentale e sul supporto psicosociale di Sos Children’s Villages.
Di qui “Well-U” che propone misure preventive di salute mentale e psicosociali universali per insegnanti, educatori, mediatori culturali, operatori sanitari e sociali. Ben 18 i corsi di formazione attivati e 270 professionisti del settore formati, compresi i rifugiati che lavorano nei centri di accoglienza con i minorenni migranti. “Step In” ha invece l’obiettivo di sviluppare le capacità di professionisti del sociale in contatto con popolazioni migranti particolarmente vulnerabili, in Italia, Grecia e Romania, ad affrontare i problemi di salute mentale, tra cui ansia e depressione. Nell’ambito del progetto “Applying Safe Behaviours”, volto a prevenire e riconoscere la violenza tra pari che può portare a problemi di salute mentali nei bambini o nascere dalla discriminazione nel caso in cui questo genere di fragilità psicosociale sia già presente, sono state realizzate attività rivolte agli insegnanti. I laboratori sulle life skills, promossi a Crotone e rivolti a ragazzi stranieri e italiani, combinano la metodologia del teatro sociale con il supporto psicosociale basato sulla promozione delle life skills, competenze per la vita, stimolando l’utilizzo del corpo e della creatività per creare una maggior consapevolezza corpo-mente.

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