Pasqua: mons. Massara (Camerino e Fabriano), “segno autentico della vita nuova, è la primavera dell’esistenza”

“La Pasqua è il segno autentico della vita nuova, è la primavera dell’esistenza. Quindi per ‘fare Pasqua’, bisogna mettersi in moto, andare a cercare la vita, la pace, la bellezza. Bisogna anche lasciarsi stupire dall’impensabile, dall’inatteso, dal sorprendente e riconoscere che era tutto ciò che nel profondo sognavi”. Lo scrive mons. Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, nel messaggio pasquale alla diocesi.
Per “fare Pasqua”, osserva il presule, “ci è richiesto di compiere un ‘passaggio’, non tanto un movimento da un posto all’altro, bensì un passaggio da un modo di vivere ad un altro”. Si tratta di un “cammino dall’io a Dio, dal peccato alla grazia, da me agli altri, dall’egoismo alla condivisione”. “Se entreremo in questa prospettiva coraggiosa, mettendoci in stato di decisione e di conversione davanti a Dio, noi faremo davvero la Pasqua con Cristo”, spiega l’arcivescovo, aggiungendo che per “fare Pasqua” con Cristo “siamo chiamati a fare della nostra vita una stanza dove il Signore possa sedersi a mensa con noi e donarsi”. “E – sottolinea mons. Massara – non importa quanto sia grande o in ordine la nostra casa, non importa nemmeno se ne siamo degni, se ne siamo o meno pronti. Poco importa se è una stanza buia o sporca, o se non l’abbiamo addobbata come sarebbe convenuto. Ciò che conta è la volontà ed il desiderio di fargli spazio perché questa casa – la nostra vita – seppur piena di crepe e scalcinata, diventi Cenacolo, luogo del Suo dono, luogo della Sua presenza, piccola Chiesa perché ‘Dio abita dove lo facciamo entrare’”. L’arcivescovo dedica poi un pensiero ai giovani: “In questo tempo così difficile, segnato da avvenimenti drammatici e dalla violenza della guerra che costringe tanti a scappare con ogni mezzo da luoghi segnati dalla morte e in cui è negata la libertà, è importante allora non lasciarsi rubare il sogno di un futuro possibile e di un mondo nuovo”. “Non lasciatevi intrappolare dalle reti dell’individualismo, dell’indifferenza e dell’egoismo – l’esortazione di mons. Massara –, ma alzatevi, risvegliatevi e andate incontro agli altri con l’entusiasmo che vi contraddistingue. Sappiate accogliere la vita portata nel mondo da Cristo Risorto, che ieri come oggi, è qui per dirvi che, di fronte a chi decide di ‘amare’, non c’è morte che tenga”. “In un mondo che non racconta più la speranza – conclude, rivolgendosi sempre ai giovani –, siate capaci di seminare nella storia attraverso la vostra testimonianza gesti di vita efficaci e gioiosi per offrire il vostro contributo a far germogliare il seme nuovo di quella speranza che caratterizza la vostra naturale apertura alla verità, alla giustizia, alla solidarietà, alla pace”.

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