Migranti: Unicef, raggiunti in Italia nel 2022 oltre 20.000 minori e giovani, tra cui 5000 dall’Ucraina

foto: Unicef

Secondo i dati del nuovo Rapporto annuale 2022 del Programma a sostegno di bambine/i e adolescenti migranti e rifugiati in Italia, l’Unicef ha raggiunto lo scorso anno oltre 20.000 minorenni e giovani migranti e rifugiati con interventi frontali, tra cui: 14.000 minorenni con interventi di protezione (azioni di tutela dei diritti e migliori standard di accoglienza e protezione), tra cui 5000 provenienti dall’Ucraina; 279 adolescenti inseriti in affido familiare e/o supportati da mentori; più 50 nuclei familiari ucraini. 2.000 minorenni hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze linguistiche, digitali e trasversali, 500 di loro scappavano dal conflitto russo-ucraino. 2.200 persone sopravvissute a violenza di genere sono state raggiunte attraverso supporto legale e psicosociale. 10.700 le persone raggiunte attraverso i Blue Dots allestiti in risposta all’Emergenza Ucraina tra cui oltre 3.000 minorenni e circa 7.000 donne. Nel 2022 sono arrivati in Italia circa 105 mila rifugiati e migranti attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, tra cui oltre 13.300 minorenni stranieri non accompagnati. Si stima siano state invece oltre 8.000 le persone che hanno raggiunto il Paese attraverso il confine nordorientale, per lo più provenienti dalle zone di conflitto del Medioriente e dell’Asia meridionale. A questi numeri si aggiungono gli oltre 170 mila rifugiati ucraini arrivati in Italia a partire da febbraio, in fuga dalla guerra, tra cui circa 92 mila donne e circa 50 mila bambine, bambini e adolescenti. “Bambine/i e adolescenti con background migratorio – afferma Sarah Martelli, coordinatrice del programma in Italia dell’ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale – provengono spesso da contesti di deprivazione e violenza, affrontano viaggi faticosi, mettendo a rischio la loro incolumità fisica e anche il benessere psicosociale. Anche una volta arrivati, minorenni, adolescenti e donne, rimangono tra le categorie più esposte al rischio di discriminazione, sfruttamento e violenza – inclusa quella di genere. L’Unicef conferma il proprio impegno affinché, come stabilito dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, venga rispettato il loro diritto alla protezione, all’istruzione, al gioco, all’ascolto”.

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