Parlamento Ue: sul Patto migrazione e asilo si rischia lo stallo. Conservatori e nazionalisti frenano le nuove norme. Ppe divisi, socialisti a favore

(Strasburgo) L’iter verso il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, che da mesi impegna le istituzioni Ue, rischia un nuovo stop. Domani il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo per la sessione plenaria, deciderà se iniziare i negoziati con i Paesi membri (rappresentati nel Consiglio Ue) sulle proposte di legge sulla gestione dell’asilo e della migrazione e lo status di residente a lungo termine. Lunedì, in apertura di sessione, erano stati annunciati i mandati preparati dalla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) per avviare i negoziati con il Consiglio sulla forma finale di ciascun testo legislativo. Ma una pattuglia di deputati dei gruppi Ecr e Id (conservatori e nazionalisti, cui afferiscono diversi eurodeputati della maggioranza governativa in Italia), ha contestato tali testi, e di conseguenza giovedì si terranno le votazioni in plenaria per confermare o meno l’avvio dei negoziati, sulla base dei mandati Libe, sulle seguenti proposte di legge: “Situazioni di crisi e forza maggiore”, relatore Juan Fernando López Aguilar; “Accertamenti nei confronti di cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne”, relatrice Birgit Sippel; “Gestione dell’asilo e della migrazione”, relatore Tomas Tobé; “Status dei cittadini di Paesi terzi che sono soggiornanti di lungo periodo”, relatore Damian Boeselager. I relatori appartengono ai gruppi parlamentari dei Popolari, dei Socialisti e democratici e dei Verdi.
Va ricordato che, a marzo, la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni ha approvato le posizioni negoziali sulle nuove procedure di accertamenti alle frontiere, di gestione dell’asilo e della migrazione, la risposta alle crisi, e i residenti di lungo periodo. “Se la decisione della commissione Libe di avviare negoziati su una delle proposte verrà respinta domani dalla plenaria, la proposta – precisa oggi una nota dell’Europarlamento – sarà aggiunta all’ordine del giorno della sessione plenaria dell’8-11 maggio, quando si terranno il dibattito e la votazione degli emendamenti. Se invece i deputati confermeranno le decisioni della commissione Libe, potranno avviare immediatamente i negoziati con il Consiglio sulle proposte per i quali i Paesi Ue hanno già concordato la propria posizione, in particolare le procedure di accertamenti”.
Fra i punti più delicati delle proposte di legge figura la ricollocazione obbligatoria dei migranti. La quale è peraltro ritenuta una possibilità remota e una extrema ratio in caso di emergenza umanitaria. Obiezioni alle posizioni assunte dai Conservatori di Ecr e dai nazionalisti di Id sono giunte da vari gruppi della “maggioranza Ursula”, e in particolare da Ppe (che però si sono divisi sulle posizioni da tenere) e Socialdemocratici. L’accusa è di voler bloccare l’avvio di una vera politica migratoria comune.

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