Diocesi: Otranto, mons. Neri arcivescovo eletto. Mons. Negro, “sei stimato come un autentico ‘uomo di comunione’, capace di contribuire alla vita ‘sinodale’ della Chiesa”

“Carissimo padre Francesco, anche a nome della Chiesa idruntina, ti rivolgo un cordiale saluto ed esprimo profonda riconoscenza al Signore che, tramite Papa Francesco, ti ha donato a noi come arcivescovo”. Inizia così il saluto che l’amministratore apostolico della diocesi di Otranto, mons. Donato Negro, rivolge all’arcivescovo eletto, mons. Francesco Neri, nominato oggi da Papa Francesco.
“Sappiamo che, negli ambienti in cui hai svolto il tuo ministero, vieni considerato un pastore esemplare, generoso e obbediente: costante, instancabile e fedele nell’adempimento dei differenti e significativi incarichi che ti sono stati conferiti. Sei stimato come un autentico ‘uomo di comunione’, capace di contribuire alla vita ‘sinodale’ della Chiesa e quindi alla sua missione evangelizzatrice nel mondo”, ricorda mons. Negro, che a nome della Chiesa di Dio che è in Otranto, accoglie l’arcivescovo eletto “con grande affetto spirituale”, lo “accompagna da subito con la preghiera” e gli “augura un ministero episcopale gioioso, fecondo di bene e sempre guidato dallo Spirito Santo”.
“Cristo Buon Pastore, che dona la vita per il suo gregge, è la via sicura di ogni pastore e la sorgente della grazia necessaria per la missione ricevuta. Affidiamo all’intercessione dei Santi Martiri idruntini e a Maria Santissima, Vergine del cammino, il tuo ministero di padre e maestro”, conclude mons. Negro nel suo saluto a mons. Neri, per poi rivolgersi ai “carissimi amici e amiche dell’arcidiocesi di Otranto”: “Considero l’esperienza di questi anni un grande dono di Dio e, in particolare, considero ciascuno di voi un dono che il Signore ha regalato alla mia vita di uomo e di pastore. Ho sognato con voi una Chiesa bella, giovane, profetica, famiglia di famiglie, pronta ad accogliere – in ogni passaggio epocale – la sfida della nuova evangelizzazione. Vi ho amato sinceramente e sono stato ricambiato con sovrabbondante affetto, nonostante le mie povertà. Rimarrò ancora qualche mese con voi e guiderò questa arcidiocesi come amministratore apostolico, fino all’ingresso canonico del nuovo arcivescovo. Intanto, pregate per me e affidatemi nelle mani tenerissime di Maria, Madre di Dio”.

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