Migranti: Ismu, nei primi mesi del 2023 si conferma la tendenza dell’aumento delle presenze in accoglienza

Il sistema di accoglienza italiano risente in modo significativo dell’andamento degli sbarchi di migranti. Lo rileva oggi la Fondazione Ismu Ets fornendo un’elaborazione dei dati del ministero dell’Interno. In particolare, numeri importanti sono stati registrati negli anni 2015-2017 – gli anni della “crisi europea dei rifugiati” – quando dalle 66mila presenze di fine 2014 si è passati rapidamente a superare le 100mila unità nel 2015 e sfiorare le 185mila a fine 2017. Dal 2018 conseguentemente al calo degli sbarchi il numero degli accolti nelle strutture di accoglienza italiane ha cominciato a ridursi, scendendo sotto le 100mila presenze negli anni 2019-2020-2021. L’anno appena concluso, il 2022 ha registrato una ripresa degli sbarchi e un aumento delle presenze in accoglienza, che sono così risalite a 107mila al 31 dicembre scorso. In particolare a fine 2022 quasi 2mila migranti erano accolti negli hotspot di Sicilia e Puglia; 72mila nei centri di accoglienza straordinari sul territorio nazionale (di cui oltre 9mila nella regione Lombardia) e 33mila nei centri Sai (tra questi 5mila in Sicilia).
I primi mesi del 2023 confermano tale tendenza, con numeri rilevanti: al 15 aprile scorso 115mila migranti risultavano presenti nelle strutture di accoglienza italiane. “Tale situazione – osserva la Fondazione Ismu – ha indotto il Governo a deliberare lo stato di emergenza per la gestione dei flussi migratori e della rete di accoglienza”.

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