Nicaragua: il regime ritira il placet al nuovo ambasciatore dell’Unione europea Fernando Ponz, dopo le critiche dell’Istituzione al governo di Managua

Una nuova e più radicale rottura tra Unione europea e il regime del Nicaragua si è consumata nella giornata di ieri. Il Ministero degli Esteri del Governo guidato da Daniel Ortega ha annullato il placet concesso al nuovo ambasciatore dell’Unione europea a Managua, Fernando Ponz (il. precedente era stato espulso nei mesi scorsi). La decisione è arrivata nel quinto anniversario delle proteste sociali del 201, in relazione al quale l’Ue aveva diffuso un comunicato, in cui definiva “triste” l’anniversario delle manifestazioni che si erano svolte nella “legittima richiesta di diritti umani” e di democrazia. La popolazione del Paese centroamericano “ha da allora affrontato una repressione sistemica”, ma in ogni caso l’Ue ribadisce, ancora una volta, la sua “disponibilità a sostenere tutti gli sforzi volti a una soluzione pacifica e negoziata della lunga crisi politica”. La reazione del regime non è tardata. “Di fronte al suo comunicato interferente, sfacciato e insolente”, che “ratifica le posizioni imperialiste e colonialiste che caratterizzano l’Ue, alla vigilia della Giornata nazionale della pace, il Governo ha deciso di sospendere l’approvazione concessa a Fernando Ponz”, ha comunicato il ministro degli Esteri Denis Moncada.
La dittatura ha poi condannato il “genocidio storico” perpetrato dai popoli europei contro il Continente americano e ha chiesto “giustizia e riparazione per questi crimini contro l’umanità e per il loro virulento, avido e rapace saccheggio delle nostre stesse ricchezze e culture”.

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