Il Consiglio Ue ha deciso oggi di imporre misure restrittive nei confronti di nove persone e tre entità “in considerazione del loro ruolo nel commettere gravi violazioni e abusi dei diritti umani, in particolare la violenza sessuale e di genere”. L’azione odierna “riafferma la determinazione dell’Unione europea a promuovere e tutelare i diritti umani in tutto il mondo”. Josep Borrell, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, afferma: “in vista della Giornata internazionale della donna, passiamo dalle parole all’azione. Ovunque accada, combatteremo ed elimineremo tutte le forme di violenza contro le donne. Con la decisione odierna, stiamo intensificando gli sforzi per contrastare la violenza sessuale e di genere basata sulla violenza, per garantire che i responsabili siano pienamente responsabili delle loro azioni e per combattere l’impunità”. Tra le persone e le realtà che subiscono le restrizioni secondo le norme Ue figurano due ministri talebani, ufficiali della stazione di polizia di Mosca, comandanti delle milizie sud sudanesi, il viceministro degli affari interni in Myanmar, la prigione di Qarchak in Iran, la guardia repubblicana siriana. “Le persone fisiche e le entità elencate saranno ora soggette a congelamento dei beni nell’Ue. Inoltre, le persone elencate – chiarisce una nota diffusa a Bruxelles – saranno soggette a un divieto di viaggio verso l’Ue. Inoltre a tutti i soggetti Ue sarà vietato mettere fondi a disposizione, direttamente o indirettamente, delle persone elencate.