Povertà infantile: Save the Children, in Europa 19,6 milioni di bambini a rischio (+200.000 nel 2021). In Italia va peggio, dal 27,1% al 29,7%

In un solo anno in Europa oltre 200.000 bambini in più sono stati spinti sull’orlo della povertà, portando nel 2021 il numero totale di bambini a rischio di povertà a oltre 19,6 milioni, 1 bambino su 4. L’Italia è tra i Paesi europei con la percentuale più elevata di minori a rischio povertà ed esclusione sociale, cresciuta dal 27,1% del 2019 al 29,7% del 2021, e si colloca al quinto posto per gravità dopo Romania (41,5%), Spagna (33,4%), Bulgaria (33%) e Grecia (32% ), e ben al di sopra della media UE-27 (24,4%), e con oltre 16 punti percentuali in più di Islanda (13,1%) e Finlandia (13,2%) che registrano invece le percentuali più contenute. Questi alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto europeo “Garantire il Futuro dei Bambini” diffuso oggi da Save the children. Il rapporto prende in considerazione le diverse dimensioni della povertà infantile in 14 Paesi dell’Ue, per fare il punto sull’applicazione  del programma Garanzia infanzia (Child guarantee) istituito nel 2021 dal Consiglio Ue per spezzare il ciclo intergenerazionale dello svantaggio. La Romania è il Paese che desta le maggiori preoccupazioni per il futuro dei bambini, visto che nel 2022 il 40% delle famiglie ha subito una diminuzione del proprio reddito mentre le spese sono praticamente raddoppiate (+98%). L’Italia si segnalava già nel 2021 per il triste record raggiunto di quasi 1 milione e 400mila bambini colpiti dalla povertà assoluta (14,2% in media e 16,1% nel Mezzogiorno). L’impennata dell’inflazione nel 2022 ha peggiorato ulteriormente la situazione perché ha colpito in modo più marcato proprio le famiglie meno abbienti (12,1%), rispetto a quelle con maggiore capacità di spesa (7,2%). L’Italia è anche in evidenza per il maggiore impatto della povertà sui bambini con background migratorio, i rifugiati, i richiedenti asilo, i bambini senza documenti e quelli non accompagnati, un divario presente in molti Paesi europei, ma che in Italia ha spinto fino al 32,4% dei migranti a vivere in condizioni di povertà (7,2% la percentuale dei cittadini italiani che si trovano nella stessa condizione).

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