Consiglio d’Europa: rapporto sulla sicurezza dei giornalisti. Pejcinovic Buric agli Stati membri, “rispettare libertà dei media, no alla censura”

Pejčinović Burić (Foto Consiglio d'Europa)

Il rapporto della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti, diffuso oggi, affronta diverse questioni come l’introduzione di una legislazione che limita il lavoro dei giornalisti, la sorveglianza delle comunicazioni dei giornalisti, le fake news e la disinformazione, l’abuso del sistema giudiziario per punire o intimidire i giornalisti, le pressioni sui media del servizio pubblico e i casi di media capture. Il rapporto mostra la “persistente mancanza di progressi nella risoluzione di 35 casi di impunità per attacchi contro giornalisti ancora presenti sulla piattaforma, compresi 26 casi di omicidio”.
Commentando il rapporto, la Segretaria generale CdE Marija Pejčinović Burić ha dichiarato: “negli ultimi anni, abbiamo assistito a un inquietante aumento di attacchi e minacce contro i giornalisti. Molti giornalisti hanno esercitato con coraggio il diritto di informare nel contesto dell’aggressione russa contro l’Ucraina e alcuni lo hanno pagato con la propria vita. Il fatto che molti di questi attacchi rimangano impuniti minaccia le fondamenta stesse delle nostre società”. Pejčinović Burić chiedo “agli Stati membri di affrontare seriamente questo problema e di rispettare e proteggere appieno i diritti dei giornalisti, di garantire la loro sicurezza, di proteggere le loro fonti e di impedire la censura e altre forme di interferenza nel loro lavoro”.
La Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti è stata istituita dal Consiglio d’Europa nel 2015, in cooperazione con Ong internazionali che operano nel settore della libertà di espressione. I 15 partner sono la Federazione europea dei giornalisti, la Federazione internazionale dei giornalisti, l’Associazione dei giornalisti europei, Article 19, Reporter senza frontiere, il Comitato per la protezione dei giornalisti, Index on Censorship, l’International Press Institute, l’International News Safety Institute, il Rory Peck Trust, l’Unione europea di radiodiffusione, Pen International, il Centro europeo per la libertà di stampa e dei media, Free Press Unlimited e la Fondazione Justice for Journalists.

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