Diocesi: Taranto, celebrati i funerali dell’arcivescovo emerito, mons. Benigno Luigi Papa

Nella cattedrale Gran Madre di Dio di Taranto questo pomeriggio si sono celebrati i funerali dell’arcivescovo emerito della diocesi ionica, mons. Benigno Luigi Papa, 87 anni, deceduto nella notte tra domenica e lunedì. A celebrarli l’arcivescovo mons. Filippo Santoro, accompagnato dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, a Taranto per partecipare alla 51esima edizione della Settimana della Fede. “Penso di non sbagliare affermando che Egli ha speso la sua vita nell’insegnare a ruminare, ad assimilare l’amore di Dio. La fede è un dono che nasce dall’ascolto della Parola di Dio e chi ha avuto, come noi, la grazia di conoscere Padre Benigno, ha goduto del suo stesso amore per le Sacre Scritture, per la sua capacità di penetrarle, insegnarle e viverle. Settanta dei 152 preti operanti in diocesi, sono diventati presbiteri per imposizione delle sue mani”. Ed erano centinaia i sacerdoti che hanno partecipato alla esequie, così come il presidente della Conferenza episcopale pugliese, Donato Negro, e quelli delle Conferenze episcopali sicula e calabrese. “Nei ventuno anni di ministero tarantino la diocesi ha potuto beneficiare delle sue intuizioni lungimiranti ed innovative. Come non pensare all’Arcobaleno di Pace sul Mediterraneo? Un grande evento di incontro ecumenico – ha ricordato Santoro – celebrato qui a Taranto. Come anche le Missioni del popolo al popolo e l’istituzione del Ministero della Consolazione”. Di Benigno Papa nell’omelia è stata ricordata la natura di studioso e docente delle Sacre Scritture e la grande dedizione per la preghiera, che occupava il primo posto tra gli impegni della giornata, anche nei periodi più intensi del suo incarico episcopale. “Negli ultimi giorni nel salutarmi non altro faceva che dirmi grazie. Adesso sono io a dirgli grazie dal profondo del cuore. Tutta la nostra arcidiocesi sente il bisogno di dirgli grazie. Mons. Papa – ha concluso l’arcivescovo Santoro – ha amato questa Chiesa e quando si ama si offre e si soffre e monsignor Papa fino all’ultimo non si è mai tirato indietro”.

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