Pellegrinaggi: Pio, convegno “Progetto Sacra Famiglia”. Batouty (Unwto), “turismo religioso forza motrice del dialogo”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il turismo religioso è una delle forze motrici che spinge persone di diversa estrazione e cultura a dialogare e a ritrovarsi intorno ad una causa comune: l’ammirazione e la protezione per una eredità e un patrimonio universale di natura tangibile e non tangibile”: lo ha detto Said El Batouty, consigliere dell’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) e della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece), durante il convegno, svoltosi ieri a Roma presso il Pontificio Istituto Orientale (Pio), intitolato “Il viaggio della Sacra Famiglia in Egitto: storia, testimonianze e progetti”. L’evento, promosso dalla Chiesa Copto-ortodossa d’Europa, dall’Associazione Bambino Gesù del Cairo, dall’Human fraternity foundation, dall’Associazione internazionale Karol Wojtyla, in collaborazione con Prime Tours e Diòmira Travel, è stata l’occasione per fare il punto sul “Progetto Sacra Famiglia”, sponsorizzato dalle autorità egiziane che così intendono rendere fruibile ai pellegrinaggi internazionali i luoghi che hanno visto, secondo tradizione, Maria, Giuseppe e Gesù Bambino, in fuga da Erode. Sono 25 i luoghi toccati, nell’arco di tre anni, dalla Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. L’itinerario è lungo circa 3500 chilometri e attraversa 11 governatorati egiziani. Secondo El Batouty “oggi soffriamo la mancanza di tolleranza e di mutua comprensione “per questo viaggiare nei luoghi religiosi “è un elemento essenziale della storia e della cultura dell’umanità. Da parte sua, ha concluso il consigliere, “l’Unwto è impegnato nella promozione del turismo religioso, i cui numeri crescono ogni anno, per costruire la comprensione tra differenti fedi e culture”. “Il progetto del viaggio della Sacra Famiglia in Egitto – ha detto nel suo intervento Anba Barnaba, vescovo dei copto-ortodossi di Roma – è un’opportunità di dialogo tra generazioni di migranti, in particolare egiziani, non solo copti, che vivono in Europa con la loro madrepatria. Non possiamo ignorare il fatto che il dialogo tra i diversi gruppi religiosi, culturali e sociali può aiutare i nostri figli a vivere in una società più serena. Invito tutti i copti e tutti gli egiziani a intraprendere questo itinerario che non è solo un patrimonio cristiano ma universale”. Ai lavori hanno partecipato anche Mohsen El Mokadem e Adriana Sigilli, direttori generali rispettivamente di Prime Tours, tour operator egiziano, e di Diòmira Travel tour operator italiano con sede in provincia di Milano. Sigilli, reduce lo scorso novembre da una visita in Egitto, ha illustrato le principali tappe del viaggio della Sacra Famiglia mettendo in rilievo alcune caratteristiche fondamentali. “Il pellegrinaggio in Egitto – ha spiegato Sigilli – offre un enorme potenziale. L’Egitto è la culla della civiltà umana e gode di una posizione ponte tra Africa, Asia e Europa, grazie al mediterraneo. La storia millenaria del Paese è il dono di grandi migrazioni, di incontro di idee, filosofie e fedi e tutto ciò costituisce un’incredibile eredità umana. Da parte nostra – ha concluso – aiuteremo pellegrini e viaggiatori a sradicare ogni pregiudizio con lo scopo di ampliare la loro conoscenza”. Parole condivise anche da Mohsen El Mokadem, della Prime Tours che ha annunciato il rafforzamento della partnership con la Diomìra Travel per l’organizzazione di pellegrinaggi in Egitto.

 

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