Diocesi: Lamezia-Terme, incontro del vescovo Parisi con i referenti sinodali. “La Chiesa, se non è sinodale, non è Chiesa”

“La Chiesa, se non è sinodale, non è Chiesa. Oltre le necessarie celebrazioni e gli incontri che svolgeremo a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, il cammino del Sinodo voluto da Papa Francesco per tutte le chiese del mondo deve portarci a cogliere la dimensione fondamentale della vita della Chiesa che è l’essere in comunione, il camminare insieme, la compartecipazione, la corresponsabilità. Tutto il nostro lavoro deve essere orientato ad assumere uno stile ecclesiale che è, appunto, stile sinodale”. Così il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi ai referenti sinodali diocesani che ha incontrato nell’ambito del secondo anno del cammino sinodale. Sulla base del testo “I cantieri di Betania” consegnato alle Chiese locali dalla Conferenza Episcopale Italiana, la diocesi lametina ha scelto di approfondire il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale. Il vescovo di Lamezia ha parlato di “un cammino da percorrere insieme, di una strada che non può essere fatta un pezzo da alcuni, un altro pezzo da altri, un’altra tappa da altri ancora, ma siamo chiamati a camminare insieme”. Per il vescovo Parisi, c’è una “logica da ribaltare” che è quella del “particolarismo, per cui io lavoro per me stesso, mi do da fare per me stesso e se rimane qualcosa la lascio agli altri, le “briciole” che cadono dalla tavola dei potenti”. “Sinodalità significa acquisire uno stile per cui io non annullo le mie particolarità ma le metto in comune e lavoro per il progetto di tutti. E quando io mi impegno per il progetto comune, questo ricade positivamente anche su di me”. Ad introdurre l’incontro, insieme a Suor Elisabetta Torini coordinatrice della segreteria diocesana del Sinodo, Cinzia Calignano, componente della segretaria del Sinodo, che ha sottolineato come la scelta del cantiere sia in linea con l’azione pastorale sulla formazione avviata da vescovo Parisi, ribadendo l’esigenza di “vivere questo cammino sinodale non come un sovraccarico di cose da fare, ma dando uno stile nuovo a quello che già si fa nelle nostre comunità. Dalla prima fase di ascolto dello scorso anno, è emerso il grido dei giovani della nostra diocesi che chiedono di essere protagonisti della vita della comunità ecclesiale”.

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