Giornata per la vita: Redaelli (Fism), “il servizio alla vita caratterizza le nostre scuole”

“La morte non è mai una soluzione”. Questo il titolo della 45ª Giornata nazionale per la vita che ricorre domenica 5 febbraio e richiama le parole della Bibbia “Dio ha creato tutte le cose perché esistano: le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte’. La Federazione italiana scuole materne – novemila realtà educative, quasi mezzo milione di bambini, oltre quarantamila insegnanti e addetti – accoglie con “gratitudine” il messaggio preparato anche quest’anno dal Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana. “In particolare laddove viene chiesto ai cattolici di rinnovare l’adesione al Vangelo della vita, smascherare la cultura di morte, essere capaci di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse”.
Giampiero Redaelli, presidente nazionale della Fism, dichiara in una nota: “In un tempo in cui la denatalità costituisce un fenomeno stabilmente espansivo, mentre prevalgono ancora le conseguenze di radicamenti ideologici e di meri interessi economici, la difesa della vita in tutte le sue fasi – a partire da quella nascente – e una nuova cultura della famiglia e dell’ educazione dovrebbero essere obiettivi prioritari e condivisi”. Nella stessa nota Redaelli invita tutte le scuole associate a partecipare alle iniziative organizzate nelle diocesi – incontri, convegni, spettacoli, veglie di preghiera, celebrazioni – per l’occasione. “Servire la vita, servire i bambini dall’inizio della loro avventura umana, ma anche spirituale, è del resto l’impegno che caratterizza i nostri asili nido, le nostre scuole dell’infanzia, è quanto sta a cuore ai nostri collaboratori, insegnanti, educatori, addetti”, continua Redaelli, affermando che “programmi e indirizzi scelti nelle scuole da chi ci lavora riconoscendosi nella mission della Fism, insieme a tanti volontari, ai genitori e alle famiglie, sono pure finalizzati” – come ripota il messaggio dei vescovi italiani – “a educare le nuove generazioni alla gratitudine per la vita ricevuta e all’impegno di custodirla con cura, in sé e negli altri”.

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