Diocesi: Taranto, peregrinatio della reliquia di Carlo Acutis. Mons. Santoro, “la sua è una testimonianza trascinante”

“È sorprendente la partecipazione dei giovani, dei gruppi delle parrocchie, delle associazioni, dei movimenti e il numero di ragazzi che ha partecipato agli incontri nelle scuole. La testimonianza del beato Carlo Acutis è trascinante, perché nel fiore della sua gioventù spende la vita per un’ideale, l’incontro con Gesù, che è pienamente umanizzante”. Lo ha mons. Filippo Santoro, arcivescovo dell’arcidiocesi di Taranto, ieri sera a bilancio della settimana di peregrinatio nelle parrocchie della diocesi della reliquia del beato Carlo Acutis. Ieri sera in una cattedrale Gran Madre di Dio gremita, si è tenuta la veglia di preghiera conclusiva. Un’iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile. Più di 700 studenti hanno partecipato al mattino nelle scuole agli incontri con padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira, rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, che ha racconto la storia e la testimonianza di questo giovane beato. Tantissimi hanno poi preso parte agli incontri serali, ogni giorno in una vicaria diversa. La reliquia, una ciocca di capelli di Carlo, resterà a Taranto, all’interno di una cappellina del seminario minore di Poggio Galeso e ogni 12 del mese verrà organizzato un momento di preghiera comunitaria. “Sono commosso nel vedere la risposta della diocesi di Taranto. Tantissima gente – è il commento di padre Gonçalves Ferreira – e poi tutti i giorni. Persone assetate di ascolto e preghiera e tanti ragazzi non iscritti alle lezioni di religione hanno partecipato nelle scuole. È un segno immenso di quanto il beato Carlo Acutis, tocchi i cuori e parli ai più giovani”.

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