Libertà religiosa: Monteduro (Acs), “sviluppare le potenzialità della cooperazione allo sviluppo per il rispetto della libertà religiosa”. Il ricordo di suor De Coppi

Incontro, oggi, nella sede della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), tra il direttore Alessandro Monteduro e Andrea Benzo, Inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la tutela della libertà religiosa e il dialogo interreligioso, e Pier Mario Daccò Coppi, Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Nel corso dell’incontro, riferisce Acs, è stata sottolineata “la necessità di sviluppare le potenzialità della cooperazione allo sviluppo per il rispetto della libertà religiosa, attraverso l’uso di tutti gli strumenti disponibili, e l’importanza di sostenere iniziative di collaborazione interreligiosa, come strumento di contrasto al fanatismo e di promozione del rispetto reciproco”. Nell’ambito delle attività dell’Italia, Benzo ha ricordato l’esistenza del Fondo per le iniziative in favore di popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzione in aree di crisi, istituito nel 2019 e con una dotazione annua di 4,4 milioni di euro. Nel colloquio è stata ribadita “l’urgenza di sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso mass media e social network, circa gli effetti negativi sofferti da intere comunità a causa della violazione della libertà religiosa, e circa il prezioso ruolo delle Ong che, a vario titolo, sono impegnate nella difesa di questo diritto fondamentale, affinché la loro azione venga adeguatamente conosciuta e apprezzata come contributo al bene comune”. Monteduro ha concluso l’incontro auspicando che l’approvazione dei programmi di cooperazione allo sviluppo a favore di una particolare nazione sia condizionata a un impegno concreto, assunto dai responsabili istituzionali della medesima nazione, al rispetto della libertà religiosa delle minoranze. L’incontro è stato aperto con il ricordo di Suor Maria De Coppi, “religiosa italiana barbaramente uccisa nella missione di Chipene in Mozambico, e la generosa opera svolta dai missionari nel mondo, molti dei quali italiani, a servizio dei più poveri e indifesi”.

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