Lavoro manuale: Orlando (ministro), “il suo riconoscimento è fondamentale. Siamo disponibili a rendere più semplice apprendistato”

“Dobbiamo guardare all’investimento sul lavoro come a uno dei fattori di competitività del Paese”. Così Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, durante il convegno “Pensare con le mani” oggi a Roma. Durante l’incontro, è stato presentato un manifesto sul rilancio del lavoro manuale, promosso da Cnos-Fap e il centro Elis. “Il lavoro manuale – afferma Orlando – è stato svalutato dal punto di vista culturale, perché i modelli sono esistenziali. Non tutto il lavoro manuale è ripetitivo e dequalificato ma ha una funzione di carattere essenziale. Il riconoscimento è fondamentale. Durante il Covid, ci siamo accorti del lavoro di cura qualificato o del lavoro di pulizie per la sanificazione”. “Il racconto del Paese – continua – non considera il lavoro e quasi mai il lavoro dei servizi che è una parte essenziale per il funzionamento del Paese”. Il ministro ricorda in particolare il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) che si inserisce nell’ambito del Pnrr. “Saranno beneficiari i lavoratori più fragili che hanno sofferto per la pandemia fra i quali i disabili, le donne i giovani e i lavoratori autonomi. Saranno offerti cinque percorsi sulla base delle distinzioni di partenza”. Riguardo al contratto di apprendistato, il ministro aggiunge: “Siamo disponibili a renderlo più semplice. Togliamo di mezzo gli utilizzi a spizzichi e bocconi del lavoro che non sono compatibili con un investimento sul capitale umano”. In questo senso, “rimettere al centro il lavoro manuale aiuta”.

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