Depressione: Fondazione Onda, nel Lazio ne soffrono oltre 300mila persone. Alcune proposte per la presa in carico dei pazienti

Nel Lazio più di 300mila persone riferiscono sintomi depressivi e di queste si stima che siano 100mila con depressione maggiore, un dato che in seguito alla prima ondata di Covid-19 ha subito un peggioramento, aumentando più del 30% e andando a toccare non solo donne e anziani, categorie più colpite, ma anche operatori sanitari, adolescenti e i lavoratori più minacciati dalla crisi.
Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha promosso il progetto “Stargate”: un confronto tra istituzioni e rappresentanti a livello medico, assistenziale e sociale che ha prodotto, a livello regionale, il documento “Considerazioni e proposte per la presa in carico del paziente con depressione nella regione Lazio”, per rendere più efficace il percorso di cura del paziente con depressione.
Per Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda, “i tre pilastri su cui si basa la gestione della depressione ovvero educazione/informazione, prevenzione e cura dovrebbero consentire il superamento dello stigma, l’individuazione del sommerso legato a questa patologia, nonché le cure più appropriate da individuare sulla base di parametri clinici e non di variabili farmacoeconomiche”.
Il documento evidenzia che, sebbene sia stato fatto tanto per individuare i pazienti con depressione e per supportare tutte le iniziative volte a migliorare la collaborazione fra medici di famiglia e specialisti, nel Lazio la gestione del percorso dei pazienti presenta ancora diverse criticità. Il carico sulla medicina generale e sui Dipartimenti di salute mentale, ai quali afferiscono i casi più complessi è molto elevato a causa della scarsità di risorse professionali, già minime e ulteriormente ridotte a seguito dell’estrema pressione subita dagli operatori sanitari durante i mesi di pandemia.

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