Prevenzione suicidi: ieri approvata la mozione. Abbattista (Ons), “serve strategia nazionale”

Approvata ieri all’unanimità dall’Assemblea della Camera dei deputati la mozione 1/00536, a prima firma di Cristian Romaniello, che pone al Governo l’obiettivo di realizzazione di una strategia nazionale per la prevenzione del suicidio, impegnandolo a riconoscere il suicidio come grave problema di salute pubblica. Da attuare un insieme di pratiche di contrasto a tale fenomeno, tra cui la realizzazione di un centro studi/osservatorio pubblico nazionale.
La mozione include esplicitamente il Terzo Settore nelle sue indicazioni per il governo, riconoscendone il ruolo nel contrasto al fenomeno suicidario e chiedendo di valutare l’istituzione di un tavolo di lavoro specifico, con il coinvolgimento di associazioni e altri enti che si occupano delle persone più sensibili alla tematica, e il supporto alle attività delle associazioni di volontariato e dei gruppi di auto mutuo aiuto e altre iniziative di carattere umanitario che operino nel settore della prevenzione del suicidio.
“Un grande passo avanti di consapevolezza”, dichiara Raffaele Abbattista, ideatore dell’Osservatorio nazionale suicidi (Ons), per il quale “questa importante iniziativa getta le basi per la costruzione di una strategia nazionale contro il suicidio. Viene altresì indicata l’apertura del centro ricerca come focus principale e siamo quindi felici di metterci a disposizione per lavorare congiuntamente, senza spreco di risorse. Auspico un rapido riscontro da parte del Ministero, affinché il tavolo di lavoro possa divenire il prima possibile operativo. Finalmente viene riconosciuta l’urgenza di affrontare questo tema”.
La mozione è sostenuta trasversalmente da tutte le forze politiche di governo ed è stata approvata con 414 voti favorevoli il 14 giugno. Tra gli obiettivi per il Governo, “istituire un numero verde telefonico di emergenza suicidi gratuito, un’applicazione digitale ed ogni nuovo strumento utile ad affrontare il problema; promuovere lo studio e la diffusione della conoscenza sul tema del suicidio, inserendo un sistema di rilevamento diagnostico nel sistema sanitario digitale, per poter indagare eventuali tentativi di suicidio, e adottando iniziative per la ricerca scientifica del settore; promuovere campagne di sensibilizzazione e prevenzione all’interno di quei contesti e in quegli ambiti lavorativi maggiormente suscettibili al fenomeno, come le scuole e le Forze armate e i Corpi di Polizia; stanziare risorse dedicate all’assunzione ed alla formazione di personale qualificato nelle reti territoriali e di intervento, perché ci siano persone adeguatamente preparate per rispondere alle esigenze; adottare iniziative efficaci per consentire l’accesso alle cure ad un numero sempre maggiore di cittadini; promuovere servizi di postvention, volti ad offrire supporto alle persone suscettibili all’effetto contagio”.

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