Papa Francesco: udienza, “da vecchi dobbiamo accettare dei limiti, anche io devo andare col bastone oggi”

foto SIR/Marco Calvarese

“Da vecchi non si comanda più il proprio corpo. Bisogna imparare a scegliere cosa fare e cosa non fare”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata al “semplice e toccante racconto della guarigione della suocera di Pietro. “Nella vecchiaia anche una semplice febbre può essere pericolosa”, ha esordito Francesco, che poi ha aggiunto a braccio: “Da vecchi non possiamo fare le stesse cose che facevamo da giovani: il corpo ha un altro ritmo, dobbiamo accettare dei limiti. Tutti ne abbiamo: anche io devo andare col bastone oggi”. “Il vigore del fisico viene meno e ci abbandona, anche se il nostro cuore non smette di desiderare”, ha osservato il Papa: “Bisogna allora imparare a purificare il desiderio: avere pazienza, scegliere cosa domandare al corpo, alla vita”. “La malattia pesa, sull’anziano, in modo diverso e nuovo rispetto a quando si è giovani o adulti”, ha spiegato Francesco: ”È come un colpo duro che si abbatte su un tempo già difficile. La malattia del vecchio sembra affrettare la morte e comunque diminuire quel tempo da vivere che già consideriamo ormai breve. Insinua il dubbio che non ci riprenderemo, che ‘questa volta sarà l’ultima che mi ammalo…’. Non si riesce a sognare la speranza in un futuro che appare ormai inesistente”. “Un famoso scrittore italiano, Italo Calvino, notava l’amarezza dei vecchi che soffrono il perdersi delle cose d’una volta, più di quanto non godano il sopravvenire delle nuove”, la citazione del Papa.

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