Sangue: Rocca (Cri), “è emergenza, chiediamo uno sforzo ai giovani”. L’appello di due atleti della Federazione nazionale pugilistica

(Foto: Croce rossa italiana)

La Croce rossa italiana, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue di domani, rivolge un appello a tutti, ma in particolare ai giovani, per la donazione. “Quest’anno – sottolinea il presidente Francesco Rocca – registriamo una particolare carenza di sangue come strascico della pandemia. In estate, poi, la situazione si fa ancora più delicata. In particolare, chiediamo uno sforzo ai giovani, che sono motore del cambiamento e il cui esempio può essere contagioso tra i coetanei. I dati nazionali, infatti, dicono che l’età media dei donatori è in aumento mentre scarseggiano i donatori tra i 18 e i 30 anni. Una tendenza da invertire perché se vogliamo aumentare la quantità di donazioni è fondamentale attrarre i giovani con campagne di sensibilizzazione mirate e far crescere la cultura della donazione anche attraverso i canali di comunicazione più utilizzati dai giovani”. Di qui il ringraziamento ai due ambassador di quest’anno, gli atleti della Federazione nazionale pugilistica Alessia Mesiano ed Emanuele Blandamura, per aver voluto veicolare con noi, attraverso un video, questo messaggio importantissimo”.
Una sinergia, quella tra Cri e Fpi, nata dal protocollo d’intesa siglato ad aprile. “Siamo lieti ed onorati – commenta il presidente Fpi, Flavio D’Ambrosi – di aver avviato questa collaborazione e di aver subito affiancato, in modo fattivo e solidale, la Croce rossa italiana in quest’azione così importante, coinvolgendo sul territorio i Comitati regionali Fpi e quindi tutti i nostri tesserati.
“Donare il sangue è fondamentale – commenta Mesiano – non solo per le strutture di primo soccorso, per gli interventi chirurgici, i trapianti di organi, la cura di malattie oncologiche, ematologiche e la produzione di medicinali salvavita, ma anche per la salute di noi atleti, perché rigenera il nostro fisico e attiva il metabolismo”. Un messaggio sentito e condiviso da Blandamura: “Si tratta di un appuntamento a cui non si deve mancare e da ripetere una o due volte l’anno. È un dovere civico, perché siamo tutti sullo stesso piano a livello di umanità e avere coscienza per se stessi e per gli altri è il primo passo verso una comunità migliore. È anche un aiuto al nostro fisico, che acquista nuova vitalità”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori