Germania: card. Marx (Monaco-Frisinga), “Dachau deve essere un luogo dove si viene condotti alla verità”

Il card. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, ha commemorato ieri i martiri morti nel campo di concentramento di Dachau, non lontano da Monaco. “Un luogo come questo e la testimonianza dei martiri di Dachau sono importanti per la società odierna, per la nostra unione”, ha detto il porporato nella cappella Totenangst-Christi sul terreno del memoriale del campo di concentramento. Marx ha sottolineato che l’ex campo di sterminio non dovrebbe essere trasformato in “un museo della memoria”. Deve essere un luogo “dove le persone capiscono, dove veniamo condotti alla verità”. Dopo la seconda guerra mondiale, per il cardinale le persone hanno dovuto parlare di Dio in modo diverso: “non bisogna rivolgersi al Dio onnipotente, ma al Dio sofferente, al Dio vivente, al Dio che è diventato nostro fratello, al Dio che non ci lascia soli, che cammina con noi nella vita e nella morte”. Secondo Marx è priva di valore un’idea di Dio che non tenga conto della sofferenza umana. Durante la funzione è stata suonata la “Dachau-Messe”, composta dal padre benedettino Gregor Schwake (1892-1967), soprannominato “L’apostolo della corale popolare”, che fu imprigionato a Dachau, e che durante la persecuzione, nel settembre del 1944, scrisse la partitura sacra. Venne eseguita segretamente dai prigionieri del campo. Il 2022 segna l’80° anniversario della morte di 40 dei 57 martiri beatificati che furono imprigionati nel campo di Dachau e lì morirono o furono giustiziati. Tra questi vi è il sacerdote olandese Titus Brandsma (1881-1942), canonizzato a Roma da Papa Francesco lo scorso 15 maggio.

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