Editoria: il Regno, pubblicato un numero dedicato al conflitto in Ucraina

Pubblicato il nuovo numero di “Regno-Attualità” che contiene diversi contributi che parlano della guerra in Ucraina, delle sue lunghe radici, della sua ampia devastazione, dell’incredulità degli europei, della necessaria preghiera per la pace. Ma soprattutto del fatto che non si può non prendere posizione contro chi la guerra l’ha voluta.
Come scrive il direttore Gianfranco Brunelli nell’articolo d’apertura del numero, “L’aggressione russa – oggi appare chiaro – è il risultato della creazione di un sistema autoritario che Putin ha costruito attorno a sé, e di una visione politica basata sull’idea della ricostruzione dell’impero russo come realtà nazionalistico religiosa”. Egli “sta facendo fare all’umanità un tragico, gigantesco passo indietro (…) Per questo va isolato e va fermata la paranoia di questa guerra. L’equilibrio precedente, per quanto insufficiente, non può essere ristabilito”. Anche l’azione diplomatica, auspicata a più riprese dalla Santa Sede, non può che avvenire nel contesto “del riconoscimento esplicito della differenza tra l’aggressore e l’aggredito”. “Né ci può essere equidistanza perché verrebbe meno l’idea di bene se la vittima e il carnefice fossero messi sullo stesso piano. E con l’idea del bene verrebbe meno l’idea di Dio”.
Il numero pubblica l’editoriale di Brunelli dal titolo “Un’altra inutile strage”. Poi, altri approfondimenti: “Ucraina – Ortodossia russa. Storia di una deriva” di Thomas Bremer, docente di Studi ecumenici, Studi ecclesiastici orientali e Studi sulla pace all’Università di Münster; l’infografica di Lorenzo Tamberi “L’Ucraina religiosa”; “Europa, la nuova Russia” di Alessandro Milani, maître de conférences in Storia contemporanea a Parigi. Dottore di ricerca in Storia sociale (Cà Foscari, Ens “Ulm”), è stato Michaychuk fellow in studi ucraini ad Harvard. Nel numero 6 della rivista, anche un’intervista a Michael Walzer filosofo politico, docente emerito dell’Institute for Advanced Study di Princeton realizzata alla vigilia dell’aggressione russa all’Ucraina; un testo del vaticanista Luigi Accattolini “Beato chi piange. Vale anche in guerra e in pandemia?”; l’articolo di Mariapia Veladiano che propone la rilettura di “Diari ucraini” dell’autore ucraino Andrei Kurkov; un testo di Piero Stefani sulla pace che “in un mondo lacerato dalle guerre” non può che essere “messianica”, cioè pone all’uomo e al credente una “missione storica” che non ha fine e inizia proprio da questa travagliata terra.

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