Papa Francesco: mons. Garcia (Santa Sede), “per lui la teologia non può essere da scrivania”

“Per Papa Francesco la teologia non può essere fuori dal tempo: non può essere una teologia ‘da scrivania’, ma deve essere attenta al dialogo con tutte le persone”. Lo ha detto mons. Aurelio García, sottosegretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, intervenuto alla presentazione del libro “Francesco pastore e teologo”, a cura di Daniel Palau Valero, edito dalla Libreria editrice vaticana. “Papa Francesco è il primo papa che non ha partecipato al Concilio, ma è un papa conciliare”, ha fatto notare l’esponente vaticano, sintetizzando il pontificato di Bergoglio in cinque parole: “popolo, missione, misericordia, poveri, dialogo”.  “La misericordia è il tema centrale, il principio ermeneutico del pontificato di Francesco”, ha spiegato, e “l’incontro con i poveri non è una strategia, ma lo spostamento della teologia nelle periferie: un’etica sociale che pone i poveri al centro della Chiesa e dell’umanità globale”. Per il Santo Padre, ha osservato mons. García, “la vita di tutti vale più del benessere di ciascuno, e nella vita di tutti va compresa la vita dei poveri. La teologia quindi non può essere fatta a prescindere dai poveri”. Il dialogo, infine, per Francesco va finalizzato alla “cultura dell’incontro” ed implica “una Chiesa in uscita per aprirsi al dialogo con tutti: dai leader politici e religiosi fino ai pellegrini e ai barboni intorno a piazza San Pietro”.

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