Minori stranieri non accompagnati: Openpolis, “alto rischio di povertà educativa, essenziale il ruolo della scuola”

“Per i minori stranieri il rischio di povertà educativa è più alto. Non solo per i limiti linguistici, ma anche perché spesso vengono inseriti in ritardo rispetto all’età nel sistema scolastico”. Lo afferma una analisi della fondazione Openpolis, che fa il punto sulla situazione dei minori stranieri non accompagnati (msna) in Italia: ad aprile 2021 erano 6.633, in maggioranza maschi 17enni. I minori stranieri non accompagnati vivono una duplice difficoltà. Da un lato, affrontano gli ostacoli tipici del trovarsi in un Paese straniero, in primis la mancata conoscenza della lingua. Dall’altro, non hanno il sostegno di una rete familiare. “Questo rende ancora più essenziale il ruolo del sistema scolastico, per favorire la socializzazione dei msna e la loro inclusione all’interno della comunità”, afferma Openpolis. Le difficoltà strutturali devono essere quindi bilanciate “da servizi educativi di qualità e da un processo efficace di accoglienza e inclusione. Per evitare che influenzino negativamente il percorso scolastico del minore, aggravando il rischio di esclusione sociale. Un esito da contrastare, per far sì che bambini e ragazzi provenienti da contesti di difficoltà abbiano gli strumenti per uscirne e per accedere, al pari dei propri coetanei, al percorso di studio o di lavoro che desiderano”.

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