Diocesi: Milano, dal Refettorio Ambrosiano l’invito a 15 teatri per la produzione di uno spettacolo sulla cultura dell’inclusione

Uno “spettacolo teatrale inedito e originale” sui temi della povertà, dell’inclusione sociale, della solidarietà e della lotta allo spreco alimentare in programmazione in una delle principali sale della città. È quello che si prefiggono di realizzare Caritas Ambrosiana e l’Associazione Teatri per Milano, con il premio “Le cure”, prima fase di “un progetto più ampio che avrà per baricentro il Refettorio Ambrosiano, nel suo duplice ruolo sociale e culturale di luogo di accoglienza e insieme di promozione ed educazione alla solidarietà”. I teatri che aderiscono all’associazione – spiega una nota di Caritas – che parteciperanno al bando (il cui regolamento è stato illustrato sabato nel corso di un incontro al Refettorio Ambrosiano) dovranno presentare un progetto per la nuova produzione di un’opera teatrale incentrata sui temi al centro dell’azione di Caritas Ambrosiana. Chi si aggiudicherà il premio, del valore di 20mila euro, dovrà produrre lo spettacolo e metterlo in scena all’interno della propria stagione teatrale.
A valutare le proposte e quindi ad assegnare il premio per la produzione e la messa in scena sarà una commissione presieduta dal card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, e da esperti del settore. I progetti dovranno essere presentati entro il 30 novembre 2021. Il progetto premiato dovrà debuttare nella stagione teatrale 2022/2023. A partecipare al bando sono stati invitati i Teatri di produzione aderenti all’Associazione Teatri per Milano e all’abbonamento “Invito a Teatro”. Con il premio “Le cure” inizia anche un percorso “volto a rafforzare il ruolo culturale che il Refettorio Ambrosiano ambisce ad interpretare sin dalle sue origini. Il progetto prevede anche la programmazione negli spazi della mensa solidale di un vero e proprio cartellone di spettacoli multidisciplinari e di un laboratorio di educazione corale rivolto a persone bisognose di integrazione sociale”.
“Il virus ci insegna che ci salveremo davvero, se ci tenderemo tutti una mano, i paesi ricchi ai paesi poveri, i benestanti agli emarginati. Ma per sentirci tutti sulla stessa barca, come dice papa Francesco, occorre davvero cambiare il modo con cui ci guardiamo gli uni con gli altri. Questo premio vuole essere un piccolo stimolo al mondo del teatro, che ha storicamente un ruolo così importante in città, affinché metta a punto il vaccino di cui abbiamo ora bisogno: una nuova cultura della solidarietà”, sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.

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