Famiglia: mons. Galantino, “deve esistere un sacrario, uno spazio dove entro solo io”

“Deve esistere un sacrario, uno spazio dove entro solo io”. Lo ha detto mons. Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica, durante l’incontro on line intitolato “Famiglia” promosso da Treccani Cultura. “La giusta distanza all’interno del contesto familiare – ha continuato – non è l’atteggiamento aristocratico di chi si sente superiore all’altro. Nella relazione intima, guai a far scomparire questa distanza che deve insegnare a custodire il desiderio dell’incontro e la necessità di disporre di spazi fisici e interiori. Non distrugge la relazione ma permette di viverla in maniera più bella, creativa. Fa parte del mio essere persona avere uno spazio dove ci sono io”. La pandemia ha fatto scoppiare gli istituti relazionali, secondo mons. Galantino. “Esistono situazioni, relazioni diverse – ha osservato -. Certi linguaggi, gesti, sguardi e modi di vivere le emozioni fanno parte dei modelli nuovi dei rapporti. Questo richiede una nuova grammatica relazionale. Non si può dare per scontato che il mio linguaggio, le mie sensibilità e le mie pretese culturali trovino subito accoglienza nell’altro. Questo dato non è scontato, se non si è abituati al rispetto dell’altro come altro da me io non mi renderò conto che il mio linguaggio non necessariamente convince l’altro”. Mons. Galantino ha parlato della necessità di una nuova grammatica relazionale in cui “l’incipit – ha concluso – è la disposizione con cui mi accosto all’altro. Con le emozioni che provo e provoco. Perché cerco l’altro? Perché decido questa relazione? Alla relazione ci si educa e va custodita solo con relazioni reali e continue nel tempo che ci si impegna a costruire”.

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