Inflazione: Istat, a maggio variazione nulla rispetto ad aprile, +1,3% in un anno. Carrello della spesa ancora in flessione, -0,8%

Secondo le stime preliminari, nel mese di maggio 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3% (dal +1,1% del mese precedente). È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati provvisori dei “Prezzi al consumo” a maggio 2021.
Ad aprile, spiega l’Istat, “l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%)”. I prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, viene rilevato, “ampliano ulteriormente, seppur di poco, la loro flessione (da -0,7% a -0,8%), confermando andamenti che non si registravano da agosto 1997”.
Stando ai dati diffusi, l’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +9,8% di aprile a +13,8% a causa dei prezzi della componente non regolamentata (che accelerano da +6,6% a +12,6%) mentre quelli della componente regolamentata continuano a registrare un forte incremento ma stabile (+16,8% come ad aprile). Tale dinamica è compensata in misura limitata dall’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,7% a -0,1%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,3% e quella al netto dei soli beni energetici decelera e si porta a +0,2% (da +0,3% di aprile).
La variazione congiunturale nulla dell’indice generale è dovuta a dinamiche opposte: da una parte, la crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,1%) e degli Alimentari non lavorati (+0,9%), dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,2% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona amplificano di poco la loro flessione (da -0,7% a -0,8%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,0% a +1,5%).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3% (da +1,0% del mese precedente).

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