Gesuiti: p. Sosa, “cogliere la possibilità dall’incontro con i poveri”

“Dio è una relazione d’amore. Nello Spirito del risorto possiamo chiamarlo Padre. Ma chi è un padre? È chi si prende cura, incoraggia a vivere in modo costruttivo”. Lo ha detto padre Arturo Sosa, ministro generale della Compagnia di Gesù, nell’omelia della messa che ha celebrato nella chiesa di Sant’Ignazio, con i 100 giovani a Roma in pellegrinaggio sui passi di Ignazio. “La vita dei santi è il segno che Dio apre possibilità di vita – ha aggiunto –. Ignazio ferito è l’azione semplice di Dio per lui. Non solo una gamba spezzata, ma una vita. Ma la fine di un sogno è l’inizio di qualcosa di nuovo, quella forza interiore che spinge avanti a fare meglio, il nostro magis. Gesù rimane con noi, tramite i compagni, i segni di generosità. Entrare in questa rete di relazione richiede pazienza. Gesù apre spazi e attende”.
Nell’omelia, l’attenzione del ministro generale è ricaduta sull’importanza dei criteri del discernimento, “per capire come lo Spirito parla”. “Imparare a distinguere le voci per costruire per tutti”. Nell’incontro con i poveri l’invito a “osare, cogliere la possibilità che ci viene incontro, buttandosi per scoprire nel volto del fratello sofferente il volto di Dio, cercandolo e trovandolo in ogni cosa”. “Essere capaci di contemplazione e lasciarsi prendere – è l’incoraggiamento del generale –. Quel ‘Vi sarò propizio a Roma’ conferma che è con noi e segna la strada. Quando e come non sappiamo. Dobbiamo imparare a riconoscere i segni”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia