Devozione: Padova, al Museo Antoniano sarà esposta la sceneggiatura manoscritta del primo film per il cinema interamente dedicato al Santo

La sceneggiatura manoscritta di “Antonio Guerriero di Dio” (2006) di Antonello Belluco sarà esposta in una teca dedicata del Museo Antoniano insieme ad altri ricordi e materiali di scena del primo film per il cinema interamente dedicato alla storia e alla figura di Sant’Antonio. “Entrare nella basilica di Padova è come sentirsi a casa. Da piccolo vedevo queste infinite meraviglie d’arte che davano forza al silenzio e alla preghiera. Volevo fare qualcosa per lui ma mi chiedevo che cosa potessi fare di così grande che potesse trovare spazio, se non in quella Chiesa, vicino alla sua anima”. Così inizia l’introduzione che il regista Antonello Belluco ha apposto sulla sceneggiatura del film “Antonio Guerriero di Dio” che egli stesso ha riscritto di proprio pugno e fatta rilegare, quale dono votivo personale a S. Antonio, a cui ha dedicato il suo esordio cinematografico nel 2006.
Il manoscritto, insieme ad altri cimeli del film trovano oggi spazio, grazie alla Veneranda Arca di S. Antonio e al contributo del Messaggero di S. Antonio, all’interno di una teca del Museo della devozione popolare, sezione del Museo Antoniano che raccoglie le testimonianze di fede e amore donate dai fedeli alla basilica, permettendo di percepire la grandezza della devozione verso sant’Antonio.
Lo stesso film “Antonio Guerriero di Dio” viene considerato dal regista come un ringraziamento verso Sant’Antonio da cui, per usare le parole di Belluco, “ho imparato che l’uomo non può tacere di fronte ai mali del mondo, perché il silenzio dà ragione all’ingiustizia e rende complici. Antonio era una persona colta, che ha usato la sua personalità e la sua cultura per farsi forte nei confronti di coloro che usavano la loro forza contro i deboli”.
“La complessità della figura di Antonio è certo parte del suo grande fascino, capace di far presa nei modi e nei tempi più diversi – dichiara Giovanna Baldissin Molli, presidente della Veneranda Arca di S. Antonio con delega al patrimonio artistico -. Il Museo della devozione popolare è tutt’altro che un luogo di ‘memorie dei semplici’, quanto invece il sito in cui, nelle modalità più diverse, la percezione di Antonio ha trovato espressione e forma: ex voto, sculture, arte popolare e arte colta, memorie di vario genere, medaglie, ricordi familiari, lasciati per evidenziare le forme del rapporto che, da ogni parte del mondo, questo Santo ha raccolto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori