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Regno Unito: verso il voto del 6 maggio. Curtice (Un. di Strathclyde) al Sir, “percentuale di scozzesi a favore di un distacco da Londra è aumentata”

“Concedere un referendum sull’indipendenza scozzese è un progetto molto rischioso per Boris Johnson perché, dopo la Brexit, la percentuale di scozzesi a favore di un distacco da Londra è aumentata. Direi che oggi la metà vuole andarsene dal Regno Unito, rispetto al 44% del 2014, quando si tenne il primo voto sull’argomento. Se guardiamo quello che dicono i sondaggi, se si fosse votato qualche settimana fa avremmo già una Scozia indipendente”. John Curtice spiega al Sir che il governo di Londra e quello di Edimburgo potrebbero finire davanti ai giudici se il premier britannico Johnson non darà agli scozzesi un secondo referendum dopo le elezioni di giovedì prossimo. “La leader nazionalista scozzese ha cominciato a chiedere un secondo referendum nel 2017, dopo che il 62% degli scozzesi aveva detto di voler rimanere nella Ue al referendum sulla Brexit del 2016”, continua l’esperto. “Una volta che ci siamo lasciati alle spalle la pandemia sarà molto difficile, per Boris Johnson, dire di no. Se lo facesse, la premier Nicola Sturgeon organizzerebbe comunque un referendum, sfidando il governo britannico a portarla davanti ai giudici. Secondo lo Snp esiste un diritto legale a un Indyref 2 anche se la Corte Suprema britannica dirà di no. Londra reagirà chiedendo agli elettori unionisti, che vogliono rimanere nel Regno Unito, di boicottare il referendum o tentando di chiudere ogni via legale al voto con una nuova legislazione”.

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