Demografia: Istat, nel 2020 saldo migratorio più basso dell’ultimo ventennio. In 120mila hanno lasciato l’Italia. Il lockdown ha ridotto i cambi di residenza

Le iscrizioni dall’estero sono state 221mila e le cancellazioni 142mila. Ne deriva un saldo migratorio con l’estero positivo per 79mila unità, “il valore più basso degli anni 2000 e in grado di compensare solo in parte l’effetto negativo del pesante bilancio della dinamica naturale”. Sono le stime dell’Istat che ha diffuso oggi gli “Indicatori demografici” per l’anno 2020.
“Gli effetti del lockdown hanno determinato inevitabili ripercussioni sul versante dei trasferimenti di residenza”, spiega l’Istat. Stando ai dati diffusi, relativamente alla mobilità interna si è rilevata una riduzione del volume complessivo di circa il 12%: sono 1 milione 308mila i trasferimenti registrati tra i Comuni italiani nel 2020 contro 1 milione 485mila dell’anno precedente. Inoltre, le ordinarie operazioni di allineamento e revisione delle anagrafi (saldo per altri motivi) comportano un saldo negativo per ulteriori 121mila unità.
Per quanto riguarda la popolazione straniera, in base alle stime, al 1° gennaio 2021 gli stranieri residenti nel Paese ammontano a 5 milioni 36mila, in calo di 4mila unità (-0,8 per mille) rispetto a un anno prima. Nel conteggio concorrono a saldo 128mila unità in più per effetto delle migrazioni con l’estero (di cui 174mila iscrizioni e 46mila cancellazioni), 51mila unità in più per effetto della dinamica naturale (60mila nati stranieri contro 9mila decessi), 84mila unità in meno per effetto delle revisioni anagrafiche e circa 100mila unità in meno per acquisizione della cittadinanza italiana.

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