Coronavirus Covid-19: mons. Mazzocato (Udine), “subdolo e invisibile, ci fa toccare con mano i limiti delle nostre deboli forze”

“Con le nostre forze stiamo facendo tutto il possibile producendo vaccini a tempo di record, organizzando la sanità, imponendoci norme sanitarie straordinarie. Ma questo virus ‘subdolo e invisibile’ ci fa toccare con mano i limiti delle nostre deboli forze”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia che ha pronunciato al santuario della B.V. delle Grazie in occasione dell’apertura del mese mariano di preghiera contro il Covid-19.
“In questo mese di maggio appena cominciato, Papa Francesco ha pensato di rivolgersi a tutti i cristiani del mondo invitandoci a portare un unico frutto, un frutto di preghiera”, ha sottolineato l’arcivescovo, ricordando che “il Papa ha invitato tutti i santuari mariani, le parrocchie, le comunità, le famiglie e ogni cristiano a trovare del tempo per recitare quotidianamente il Rosario, dando vita a quella che ha definito una ‘maratona’ di preghiera”. “L’intenzione principale di questa preghiera ‘mondiale’ – ha proseguito mons. Mazzocato – è quella di supplicare Maria, Vergine delle Grazie, perché interceda per noi e ottenga dalla Provvidenza di Dio Padre la grazia della liberazione dalla pandemia che sta infestando tutte le nazioni”. “Questa preghiera – ha ammonito – potrà essere un efficace vaccino spirituale per guarire le nostre anime da un virus maligno che si è annidato molto in profondità nelle coscienze. È il virus dell’indifferenza verso Dio e verso la fede che fa danni gravi sul piano morale e spirituale. La medicina per guarire si chiama preghiera, come ci sta indicando il Papa”. “La nostra Chiesa di Udine – ha rammentato l’arcivescovo – da tanti mesi supplica la Vergine delle Grazie in questo suo santuario e in questo mese si unisce alla rete mondiale di preghiera avviata da Papa Francesco. Ognuno di noi può dare il proprio contributo”. “Su questo – ha aggiunto mons. Mazzocato – mi permetto un piccolo consiglio: teniamo nella borsa, in tasca, in auto, vicino al letto, in ogni famiglia una corona del Rosario. Quando abbiamo tempi vuoti, sarà facile prenderla in mano e pregare Maria sapendo che ci uniamo a milioni di altri cristiani che invocano la liberazione dalla pandemia e chiedono tante altre grazie di cui hanno bisogno”.

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