Vita religiosa: suor Kafka e fr. Janson, “dobbiamo restare vicini al mondo ferito”

Tutti sappiamo che c’è una povertà che Dio non vuole. Quando questo accade, dobbiamo denunciarlo profeticamente. Ma c’è anche una povertà che ci evangelizza e ci fa incontrare gli altri, che ci fa condividere quello che siamo. Un rapporto con i beni che ci dà la giusta sobrietà, perché siano per tutti e non solo per alcuni”. Così suor Graciela Francovig, superiora generale delle Figlie di Gesù, ha offerto la testimonianza di cosa significhi essere vicini alle persone ferite durante l’Assemblea congiunta dell’Unione superiori generali (Usg) e dell’Unione internazionale delle superiori generali (Uisg) sul tema “Farci sorelle, farci fratelli”. A seguire è intervenuto fr. Hervé Janson, priore dei Piccoli Fratelli di Gesù: “Come ci prendiamo cura di chi incontriamo sulla nostra strada? Con indifferenza o con compassione? Siamo in cammino per diventare veramente fratelli e sorelle di altre persone diverse da noi. Dobbiamo andare verso gli esclusi, coloro che non hanno volto e nome, condividendone il destino. Siamo chiamati a restare vicini al mondo ferito. Ascoltare il grido dei disperati – ha detto fr. Janson -, vedere le situazioni con le quali entriamo in contatto, toccare fisicamente chi sta male, sentire e compatire. È importante per i fratelli sentirsi rispettati e ascoltati”.

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