Bielorussia: attacco alla libertà dei media. Consiglio d’Europa, “revocare le pressioni sulla stampa e rilasciare i giornalisti detenuti”

“Siamo profondamente preoccupati per l’ulteriore pressione esercitata sui diritti umani in Bielorussia”: lo ha dichiarato il portavoce della segretaria generale del Consiglio d’Europa riferendosi alla chiusura del portale di informazione indipendente tut.by con la detenzione di quindici giornalisti a Minsk. Insieme ai cambiamenti legislativi firmati da Lukaschenko il 24 maggio, crescono le “preoccupazioni con l’aggiunta di nuove misure punitive alle limitazioni già esistenti in materia di libertà dei media e libertà di riunione”. “Queste libertà”, ripete il Consiglio per l’ennesima volta, “sono alla base del sistema europeo dei diritti umani e la Bielorussia, in quanto Paese europeo, dovrebbe rispettarle”. La richiesta è chiara: revocare gli emendamenti legislativi, perché “i giornalisti devono essere protetti in tutta Europa, anche in Bielorussia”, e “rilasciare rapidamente tutti i giornalisti detenuti”. In particolare “il destino del giornalista e attivista Roman Protasevich è motivo di particolare preoccupazione e stiamo seguendo la sua situazione molto attentamente”.

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